Roma, 8 giu – Olaf Scholz e Giorgia Meloni si incontrano oggi, in un bilaterale che si preannuncia ricco di argomenti, dalla cooperazione politica e industriale ai dossier previsti dal Consiglio Ue di giugno. L’incontro a Palazzo Chigi, tuttavia, difficilmente mostrerà progressi sulle questioni più grosse, come lo stesso Patto di Stabilità e la sua presunta riforma, su cui Italia e Germania sono – e rimarranno sempre salvo sorprese imprevedibili – su posizioni antitetiche.
Scholz e Meloni, il vertice a Palazzo Chigi
Siamo a quota tre. Dalla nascita del governo di centrodestra Scholz e Meloni si sono incontrati due volte. Quello di oggi è, dunque, il terzo incontro. Dopo Berlino e il G7 di Hiroshima, i due capi di governo tornano a confrontarsi faccia a faccia. Si parlerà di Ita e Lufthansa, di questione migratoria, di Patto di Stabilità e cooperazione economica. Di queste, probabilmente l’ultima è quella destinata ad ottenere maggiori riscontri, dal momento che la Germania è il primo partner commerciale del nostro Paese, come mercato di sbocco dell’export italiano ma anche come importazioni. Impossibile, in altre parole, che non ci sia sinergia. A differenza di gran parte del resto.
Perché Italia e Germania non possono non essere concorrenti (almeno oggi)
A parte la questione Lufthansa su cui la “collaborazione” è – evidentemente – una palese subordinazione italiana, dal momento che l’Italia rinuncia alla propria compagnia di bandiera per consegnarla in mani straniere, su tutto il resto la ripetuta “collaborazione” rimane complicata. Anzitutto sulla questione migratoria, perché la Germania, come gli altri Paesi Ue, non ha alcuna intenzione di aprire le porte a una presunta “ricollocazione” dei clandestini che giungono sulle nostre coste. Questo sebbene, rispetto a Scholz, Meloni possa giocarsi la carta diplomatica da tempo “costruita” con i Paesi del Nordafrica, o quanto meno tentata in questi mesi, anche dopo l’ultima visita a Tunisi. Men che meno i due Paesi potranno mai convergere sulla sedicente riforma del Patto di Stabilità: l’Italia chiede più flessibilità, la Germania la considera perfino troppo morbida. Universi completamente opposti. Le uniche questioni su cui c’è reale convergenza sembrano, insomma, tutte quelle ineludibili, come quella commerciale già citata e – guarda caso – quella della cosiddetta transizione energetica, su cui l’agenda è – praticamente – internazionale.
Stelio Fergola
1 commento
Vista anche questa foto… c…o hanno da ridere, lo spiegassero che forse finiamo per sempre di ridere come beoti anche noi. Siamo sulla strada giusta ma ci vuole un aiutino, una chiarezza maggiore…