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Conference League: domina la Fiorentina, vince il West Ham. E’ un viola amarissimo

by Marco Battistini
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fiorentina west ham

Firenze, 8 giu – Archiviata l’orgogliosa sconfitta della Roma in Europa League, è toccato alla Fiorentina l’arduo compito di portare alto il vessillo tricolore al di là dell’arco alpino. Dopo aver girato il vecchio continente in lungo e in largo – dalla Danimarca a Cipro, dal Portogallo alla Polonia – Viola e West Ham si sono affrontate nella serata di ieri all’Eden Arena di Praga per aggiudicarsi la seconda edizione della Conference. Un incontro inedito che ha rinnovato l’eterna lotta calcistica tra Italia e Inghilterra. In attesa dell’imminente Manchester City-Inter (si giocherà sabato) non basta ai toscani dominare ancora una volta per tutti i novanta minuti. Gli Hammers, pratici e cinici, vincono infatti 2-1.

Le scelte di Italiano

Quinta finale europea per i gigliati, quattro ne hanno disputate i martelli d’oltremanica. Per entrambi gli unici successi risalgono agli anni ‘60, in Coppa delle Coppe – considerando l’Intertoto vinto dagli hammers nel 1999 un titolo puramente “statistico”. Sessantesima partita stagionale degli uomini di Italiano, in campo con lo spirito propositivo di sempre. Nel 4-2-3-1 Ranieri in difesa fa coppia con Milenkovic e nel mezzo Mandragora affianca Amrabat. Kouame ala mancina, Jovic terminale offensivo. Il West Ham – che insieme al Parma fa parte della ristretta cerchia di squadre capaci di vincere una competizione Uefa senza aver mai vinto un campionato nazionale – si schiera con un modulo speculare, dove l’ex milanista Paquetá funge da ago della bilancia. Corsia sinistra presidiata da Palmieri, panchina per l’altra nostra “vecchia conoscenza” Ogbonna. Fuori causa il lungodegente Scamacca.

Il primo tempo di Fiorentina-West Ham

Con la Fiesole che per l’occasione ha chiamato a raccolta tutta Firenze – in particolare chi sprovvisto del biglietto – l’undici toscano inizia la gara tenendo pazientemente tra i piedi il pallino del gioco. Prima fiammata a metà frazione: un’azione un po’ confusa frutta un calcio d’angolo, ma sugli sviluppi Milenkovic, in piena area piccola, gira alto di testa.

Stessa falsariga della finale di Coppa Italia ma, scottata dall’esperienza di qualche settimana fa, la Fiorentina non si fa sorprendere tra le linee. Difesa più bloccata del solito, maggior attenzione del centrocampo in fase di filtro, esterni costantemente impegnati nella doppia fase: negli ultimi minuti il West Ham prende campo senza portare pericoli dalle parti di Terracciano. Anzi è Kouame allo scadere del recupero a centrare il palo (Jovic ribadisce in rete da posizione irregolare). Si va al riposo sullo 0-0.

Conference League, ultimo atto: due errori condannano i viola

Il secondo tempo si apre con Cabral in luogo dell’attaccante serbo. Fiorentina distratta – ma altrettanto sfortunata – all’ora di gioco: dopo una rimessa laterale, un contrasto in area viola fa carambolare il pallone sulla mano di Biraghi. Controllo al Var e rigore trasformato da Benrahma. Il vantaggio inglese non scalfisce però l’animo toscano, bastano sei giri di lancette e Bonaventura trova l’angolino basso che vale il pareggio. Poi è Mandragora ad aprire troppo il piatto da ottima posizione. Esattamente al novantesimo la doccia fredda. Paquetà vede lo spiraglio giusto per Bowen: la difesa – questa volta colpevolmente troppo alta e piatta – permette all’attaccante inglese di involarsi verso il portiere in maglia rossa che non può evitare il punto del definitivo 2-1.

Si chiude nel peggiore dei modi la splendida (doppia) cavalcata della Fiorentina di coppa. Una sconfitta ancora più sanguinosa proprio perché arrivata da evitabili dettagli: disattenzione su rimessa con le mani, ingenua infilata quando tutto sembrava propendere per i supplementari. La seconda Conference finisce quindi nella bacheca dello spigoloso West Ham, il cui unico merito è stato quello di affrontare la finale… all’italiana.

Marco Battistini

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1 commento

fabio crociato 8 Giugno 2023 - 3:25

La redistribuzione pallonara continua…

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