Roma, 23 feb – Dovevano “stanare” Simone Di Stefano, e invece si sono limitati al solito teatrino per salvare la serata: qualche scontro con le forze dell’ordine per dimostrare di esistere. A Torino va in scena il consueto copione, con un bilancio finale di sei agenti feriti durante per l’esplosione di bombe carta contenenti chiodi e cocci, il cui uso pare sia prescritto dalla Costituzione. L’arrivo in città del segretario nazionale di CasaPound scatena l’antifascisteria locale, che per tutta la sera gioca a guardie e ladri attorno all’Hotel NH, dove era in corso l’evento elettorale di Cpi, svoltosi regolarmente in una sala strapiena di persone.
Sovranità, economia, Unione europea, lavoro: i temi in cima all’agenda del movimento delle tartarughe frecciate sono i soliti. Anche fuori i centri sociali rispolverano la loro agenda politica, composta da un unico punto: antifascismo militante e caccia a chi la pensa diversamente. Il picco di tensione si è raggiunto quando un gruppo di antifascisti ha cercato di aggirare il blocco della polizia passando attraverso un cantiere vicino alla nuova stazione di Porta Susa. Qui, i centri sociali hanno divelto le barriere, spezzato le lastre di pietra del pavimento e lanciato in mezzo alla strada cassonetti, incendiandoli. A quel punto, la polizia ha caricato i teppisti, con le consuete scene di guerriglia urbana.
Le forze dell’ordine hanno anche usato gli idranti per disperdere i facinorosi. I quali hanno peraltro rivendicato pienamente anche le violenze dei giorni scorsi in varie parti d’Italia, comprese quelle più odiose e criminali. “Da Torino a Palermo scateniamo l’inferno. Non è solo uno slogan ma una promessa. Quello che è stato fatto a Palermo all’esponente di Forza Nuova è una concreta azione di antifascismo ed è legittima perché attaccare i fascisti è una difesa popolare”, scandisce un esponente della contromanifestazione, secondo quanto riportato dai media. Intanto, all’Hotel NH, si lanciavano le parole d’ordine per riscattare la nazione.
Torino, bombe con i chiodi contro la polizia: gli antifascisti ormai sono fuori di testa
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11 comments
SONO ALLA FINE , CHIARO CHE COME QUALSIASI ANIMALE FERITO POSSONO ESSERE PERICOLOSI , DALLA LORO IERI SERA L’ OSCURITA , MA STANNO PERDENDO , NON CREDO OLTRETUTTO CHE FOSSERO TUTTI DI TORINO , TANTI SONO ARRIVATI DA FUORI , SE MAI HANNO CERCATO LA SOLIDARIETA DELLA CITTTA’ , BEHH ….I COMMENTI , E NON PARLO DEI MILITANTI DI CASA POUND , SONO DEL TUTTO NEGATIVI , OGNI VOLTA CHE SCENDONO IN STRADA CASA POUND AUMENTA I CONSENSI , LANCIO UNA PROVOCAZIONE , TESSERA DI CPI AD HONOREM , ALLE VARIE ” BOLDRINI & ASSOCIATI “, PER QUANTO SI SPENDONO A FAVORE DI CPI .
[…] L’articolo Torino, bombe con i chiodi contro la polizia: gli antifascisti ormai sono fuori di testaproviene da Il Primato Nazionale. […]
La sinistra delle elites globaliste oligarchiche e usocratiche straniere (con attivisti a volte probabilmente pagati da Soros come negli USA ha fatto con gli antifa)non sa’ piu’ cosa inventarsi per arginare la vittoria possibile del centro destra e l’ingresso di Casapound in parlamento.Questa violenza non fà che fargli perdere altri voti ancora e oramai sono come il cane che si morde la coda.
E’ possibile che i poteri forti stranieri e i loro burattini locali abbiano dei sondaggi da cui risulta una forte vittoria della destra ; sicuramente il dato sottostimato di Casapound nei sondaggi è frutto sia del desiderio di farli apparire perdenti che della reticenza di chi gli vota a scoprirsi di fronte ad un intervistatore sconosciuto, data la criminalizzazione continua dei movimenti identitari svolta dai pennivendoli.
In conclusione; forza Patrioti e forza Casapound!!!!
fammi capire bene:
le elite mondialiste ed oligarchiche che regnano sovrane sul mondo e su tutti noi (almeno su di me, comune cittadino), soros et simili pagherebbero qualcuno per far perdere le elezioni alla sx (zerbino indiscusso delle lobby) a scapito delle dx ‘paladine della giustizia’?
Ora mi spiego le tante battute che girano sui gomblottisti…
credo che la pochezza di questi soggetti si riassuma tutta in un piccolo grande particolare: la fintissima Kefiah made in China color ROSA indossata sul muso dell’incappucciato sulla destra;questo significa non capire nemmeno la portata dei simboli,uno vale l’altro,per non parlare poi della politica: perfetti utili idioti del sistema a guida capitalistica,ossia dalla parte dei padroni delle ferriere.
che tristezza…
Queste merde comuniste,zecche ignobili e ignoranti,esistono solo grazie alle protezioni piddine e delle sinistre varie,mentre la magistratura li assolve e li protegge…..questi lanciano pietre e chiodi alla polizia…..non è reato???…….. Invito la redazione del Primato a controbattere con più vigore alle merde comuniste che spesso infettano queste onorate pagine. Non vogliamo i microbi provenienti dal lerciume sinistro e dai loro amici africani, analfabeti e mafiosi.
Solidarietà agli agenti feriti. Quanto a questi figli di mammà, delinquenti seriali appoggiati dalla peggiore lobby mondialista al servizio del turbo capitalismo, una sola parola: paracci, sono mentalmente devianti anacronistici e politicamente superati. Una risata seppellira’ loro ed il politiche che li spalleggia. Avanti così CPI!
Questi pelandroni nullafacenti sostenitori della libertà che per loro significa poter bivaccare in terra vicino ai monumenti e pisciare agli angoli delle chiese mentre i loro amici suonano il bongo hanno una paura fottuta che in un futuro prossimo un governo con le palle (che per loro sarà sempre fascista) li prenda finalmente a calci in culo come meritano, e li mandi in galera o a lavorare!! Solidarietà ai nostri agenti di polizia.
[…] Źródła: Ilprimatonazionale.lt […]
Perchè non vanno a fare gli antifascisti in Spagna?
Quanto durerebbero in mano alla Guardia Civil?Sicuramente quanto una scorreggia.
Se vogliono confrontarsi con uno Stato vagamente ‘fascista’ perchè non vanno in Spagna?
[…] l’antifascismo militante si articola attorno a (inconcludenti) violenze di piazza – sia contro le forze dell’ordine sia contro macchine parcheggiate e vetrine – e attorno a un ribellismo verbale che sfocia […]