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L’onestà grillina inciampa anche sul riciclaggio: inadagato Caiata, presidente del Potenza

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Siena, 23 feb – L’onestà del Movimento 5 Stelle torna a mietere vittime. Il presidente del Potenza Calcio nonché candidato grillino nel collegio uninominale della Camera di Potenza, Salvatore Caiata, è indagato per riciclaggio. Avrebbe effettuato trasferimenti di immobili e capitali per la compravendite di attività commerciali e immobili a Siena e in altre città italiane. E lo avrebbe fatto in maniera poco chiara e trasparente.
46 anni, a Siena fin da giovane studente, Caiata è considerato un imprenditore modello per via dei suoi tanti investimenti che lo hanno soprannominato “il proprietario di piazza del Campo”. Ora la Guardia di Finanza indaga su di lui e su altri personaggi del suo calibro, accusati di reimpiegare capitali e flussi di denaro, attraverso aziende e conti anche esteri, per concludere affari relativi a bar e ristoranti di alto livello a Siena, frequentati da vip e turisti.
Il grillino Caiata, famoso per le sue poco contenute manifestazioni di gioia ed esultanza a ogni gol del suo Potenza calcio, prima di approdare al Movimento 5 Stelle, per sua stessa ammissione votava Silvio Berlusconi. Parlando dello scandalo rimborsopoli aveva affermato: “È assurdo che si possa rimproverare qualcuno di aver regalato meno o di più”. Di lui il candidato premier pentastellato Luigi di Maio diceva essere un “bomber” e per questo era molto contento della sua candidatura alla Camera. Pare che sia stato lo stesso Di Maio a proporre a Caiata la candidatura, che lui ha accettato.
Che a Siena però tirasse una brutta aria per Caiata lo dimostra il fatto che a luglio dello scroso anno l’imprenditore convocò una conferenza stampa nella quale annunciò la sua intenzione di lasciare la città. Non aggiunse nulla e non ne spiegò i motivi. Ma la cosa risultò un po’ strana, dato che gli affari sembrava andassero a gonfie vele. Pochi giorni dopo da Potenza arrivò l’annuncio dell’acquisizione del Potenza Calcio e i sospetti furono messi a tacere. Ora l’indagine della Guardia di Finanza. Resta da capire come reagirà Di Maio e quale sorte riserverà al suo “bomber”.
Anna Pedri
 

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