
Eppure, di tanto in tanto, qualche eccezione la si trova. Marco Materazzi, per esempio. Uno che di cori contro di sé ne ha sentiti parecchi e non sempre di così eleganti. Eppure l’ex giocatore dell’Inter esprime lo stesso pensiero di Totti: “Io penso che chi insultava Materazzi ieri e insulta Balotelli oggi abbia soltanto paura dell’avversario. Credo inoltre che i cori razzisti non si differenzino molto dal dare del ‘figlio di puttana’ a un calciatore”. Materazzi stesso, del resto, è stato accusato dal coreano Ahn di atteggiamenti razzisti nei suoi confronti ai tempi del Perugia. Pronta la replica dell’ex difensore: “Se uno mangia aglio come fossero mele, come faceva lui, e tu gli dici ‘guarda, amico, ti puzza il fiato’, non è certo un’offesa razzista. Lui ha tirato fuori questa storia solo per cercare un po’ di visibilità. Nessuno infatti si ricordava di lui, nemmeno in Corea”.
Un’altra ex bandiera del calcio milanese, stavolta di sponda rossonera, ha di nuovo espresso concetti simili. Parliamo di Gennaro Gattuso, che ai tempi della scenata di Boateng durante l’amichevole con la Pro Patria fece dichiarazioni di una certa indipendenza: “Alla fine è venuto fuori che erano 4 ragazzini che facevano ‘buuu’, ma per me questo non è razzismo. Io vivo vicino a Busto Arsizio, e posso dirvi che è una città piena di stranieri dove ci sono stati pochissimi problemi legati al razzismo. Anche a me un sacco di volte hanno rivolto cori facendo il gesto della scimmia ed io non sono di colore. Non so cosa bisognerebbe fare, ma so che da 10 giorni si parla solo di razzismo e per me il problema non è quello”.
Adriano Scianca