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Trans in lutto, la Federazione mondiale di atletica li esclude dalle gare: “Proteggiamo la categoria femminile”

by Cristina Gauri
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trans

Roma, 24 mar — Una bella notizia per le atlete di tutto il mondo, un altro colpo per la dittatura della trans-inclusione che cancella lo sport femminile: la Federazione mondiale di atletica leggera (World athletics) ha stabilito che i trans biologicamente maschi non potranno gareggiare nelle competizioni femminili internazionali.

Atleti trans banditi dalle gare internazionali

A comunicarlo è stato il presidente Sebastian Coe: «Il Consiglio ha accettato di escludere a partire dal 31 marzo gli atleti transgender che hanno vissuto la pubertà maschile e hanno completato la transizione da uomo a donna». Una decisione dettata dalla priorità di «proteggere la categoria femminile». Il nuovo regolamento entrerà in vigore a partire dal prossimo 31 marzo. Abbassare al minimo i livelli di testosterone non basta, se l’atleta ha conservato la struttura fisica propria dei maschi che hanno superato la fase dello sviluppo. Non ci voleva una laurea in biologia per capire un concetto così semplice — o forse sì? — ma tanto, tanto coraggio.

Cosa cambia ora

La decisione di World Athletics andrà a influire su due «categorie» di atleti: la categoria Dsd (con sviluppo delle caratteristiche sessuali atipico) e la categoria Transgender. 

Tra gli atleti DSD il caso più conosciuto è quello della velocista sudafricana Caster Semenya, affetta da iperandrogenismo, ovvero la condizione che si verifica quando il corpo di una donna produce naturalmente alti livelli di ormoni maschili, tanto da far supporre che ne possa trarre dei vantaggi nelle competizioni. Per tali atleti le nuove norme richiederanno a di abbassare i livelli di testosterone al di sotto di un limite di 2,5 nanomoli per litro se vorranno competere per un minimo di 24 mesi a livello internazionale nella categoria femminile in qualsiasi disciplina.

Prove schiaccianti

Per quanto riguarda gli atleti transgender, il Consiglio interdetto l’accesso alle competizioni femminili gli atleti trans che hanno vissuto la pubertà maschile. La decisione arriva dopo mesi di consultazione con le federazioni affiliate, la Global Athletics Coaches Academy e la Commissione degli atleti, il Cio. In conclusione, fa sapere World Athletics,  «c’era poco sostegno all’interno dello sport per l’opzione che richiedeva agli atleti transgender di mantenere i loro livelli di testosterone al di sotto di 2,5 nmol/L per 24 mesi per essere idonei a competere a livello internazionale nella categoria femminile». A suffragio della scelta sono stati presentati più di dieci anni di ricerca e prove dei vantaggi fisici di questi atleti (maschi biologici) rispetto alla categoria femminile. Evidenze che molti si ostinano a fingere di non vedere.

Cristina Gauri

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Trans in lutto, la Federazione mondiale di atletica li esclude dalle gare: “Proteggiamo la categoria femminile” – Blog di Scrillo 24 Marzo 2023 - 10:16

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