
Oggi la rivoluzione è diventata qualcos’altro, si è trasformata, è evoluta, oggi quei giovani che si scagliarono con tanta rabbia contro la polizia e le istituzioni ucraine sono al fronte nell’est del paese a combattere la secessione delle regioni russofone.
I segni della rivolta del Maidan pero ci sono, spuntano ovunque come tracce di un sentiero nascosto. Lungo le strade attorno alla piazza centinaia di candele illuminano i visi dei caduti immortalati nelle lapidi che la popolazione ha posto nei luoghi dove sono stati uccisi.
I passanti si fermano a guardare quei visi, accendono una candela mormorano una preghiera e ripartono. Alle uscite della 

Oggi di fatto in Ucraina tutti sanno che ci sono due fronti di lotta ugualmente importanti: quello est dove si combatte una vera e propria guerra civile e quello interno, il fronte politico in cui ogni forza in campo ,piccola o grande che sia, prova a emergere per costruire a sua immagine e somiglianza la nuova Ucraina che, in un modo o nell’altro, sorgerà dalle macerie di Maidan.
Alberto Palladino
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