Roma, 15 lug – Il piano sulla gestione degli immigrati che il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi illustrerà oggi al Consiglio Affari esteri dell’Unione europea viene da lontano ed ha uno scopo ben preciso, ed è un messaggio rivolto più alla politica nazionale che a Bruxelles. Non è un mistero infatti che il titolare della Farnesina sia espressione più del Colle che del contratto di governo Lega-M5S. E proprio su mandato del Presidente Mattarella e allo scopo di tranquillizzare la Ue, il piano di Moavero è al contempo un attacco frontale alla Lega di Matteo Salvini. Come ha tenuto a precisare la stessa Farnesina al Primato Nazionale, il piano, sia chiaro, non prevede alcun affievolimento dei controlli, ma un meccanismo stabile europeo che suddivida gli oneri equamente fra gli Stati Ue. Ma cerchiamo di capire meglio come stanno le cose.
L’operazione di Moavero: spostare il fulcro dal Viminale a Bruxelles
Non si discute la bontà del piano né quante possibilità abbia di essere accettato dagli altri Stati membri e portato avanti. Quello che salta agli occhi è che è un progetto che sposta la gestione dal Viminale (finora in prima linea con i porti chiusi e la guerra alle Ong) a Bruxelles. Con il rischio evidente che l’Italia torni a subire i diktat Ue, una volta riaperti i porti, con la (vana) speranza di veder redistribuire tra i Paesi membri gli immigrati sbarcati sulle nostre coste. Ecco perché il piano di Moavero non piace soltanto al M5S (alleato di maggioranza della Lega),ma anche all’opposizione. Con le dovute precisazioni per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, che individua i limiti del progetto: “Rischia di essere l’ennesimo libro dei sogni: di zone franche vicino ai Paesi di partenza dei migranti, di corridoi legali e di riforma del regolamento di Dublino si parla inutilmente da anni“.
La sinistra plaude al titolare della Farnesina
Ma quello che fa gola, ovviamente, è il forte richiamo all’intervento Ue, che di fatto è un trasferire a Bruxelles la questione immigrati (bypassando il Viminale). E infatti Stefano Fassina di LeU scrive su Facebook: “La proposta di Moavero archivia la guerra alle Ong e articola l’impegno europeo. In Parlamento, servirebbe però una condivisione bipartisan, perciò i principali azionisti del governo dovrebbero cambiare rotta, abbandonare il pericoloso decreto Sicurezza bis e chiedere, in cambio, il sostegno dell’opposizione“. “Parole di buon senso, quelle del ministro, che sembrano un primo tentativo di uscire dal fumo della propaganda”, aggiunge il segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza. Sulla stella linea il collega Pier Luigi Bersani: “Per la prima volta un esponente del governo mostra di voler affrontare con serietà il problema delle migrazioni e non di volerlo coltivare a fini di consenso“.
Tutti i punti deboli dell’approccio europeo
Come abbiamo detto, il Movimento 5 Stelle dà pieno sostegno alla proposta di Moavero: “Bene fa a porre con forza un approccio europeo – afferma il deputato Leonardo Salvatore Penna -. Chi ha diritto ad ottenere lo status di rifugiato deve poter arrivare in Europa senza gli scafisti”. Ma chi dà il polso della situazione è il deputato di FI Gregorio Fontana, che fa presente come il ministro degli Esteri cerchi “un’ancora di salvezza attraverso un improbabile approccio europeo per i rimpatri, strada però difficilmente percorribile con questo esecutivo verdegiallo completamente isolato nell’Ue”. Ma fintanto che Moaverò non illustrerà il suo piano, non sapremo se a Bruxelles sono disposti a darci una chance.
Ecco il punto è proprio questo: quale Ue dovrebbe darci retta? Quella anti Salvini ovviamente. Quella delle Merkel, dei Macron e, da qualche giorno, dei Sassoli. Il leader della Lega nel frattempo è troppo preso nel gestire la “patata bollente” dei presunti fondi russi al Carroccio per poter arginare la manovra a tenaglia. Insomma, ora tutto torna: compreso Moavero (ossia il Presidente Mattarella).
Ludovica Colli
2 comments
Cetriolo esplosivo a scoppio ritardato ….(cioè ….dopo infilato).
L’Italia è ancora, anche dopo le grandi svendite di aziende e banche pubbliche alla finanza straniera occulta,degli italiani e sono loro che devono decidere chi entra, non un rappresentante qualsiasi che và contro la volontà del popolo.
Per quanto riguarda i profughi non è che ci possiamo continuare a prendere milioni di persone per guerre fatte per l’interesse di multinazionali delle armi e banchieri che si vogliono impossessare dei beni di paesi sovrani non soggetti alla loro usura; è ora di finirla con questa grande finta umanità atea che dietro ha una massoneria oligarchica e spesso satanista che vuole eliminare le identità nazionali, familiari, religiose e sessuali per un uomo senza identità da controllare sin dalla nascita e che non rivendichi alcun diritto collettivo di cittadinanza.
I migranti economici o climatici che le elites globaliste favoriscono entrano in caso di offerta di lavoro !?? Prima il lavoro deve essere stato già offerto ai tanti disoccupati italiani anche se si tratta di lavori sottopagati per cui servono schiavi e non cittadini.Un imprenditore ha recentemente affermato che i migranti sono bravi e costano la metà!! Ovviamente il loro costo sociale, aiuti alle loro famiglie, assistenza sanitaria, pensioni,mezzi pubblici, etc sono a carico degli italiani ma questo ai globalisti apolidi e ai loro burattini nostrani traditori della patria fà comodo cosi’ ci indebitano come stato ancora di piu’ e ci costringono a svendere altri beni pubblici.