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A Prato non ci sono più italiani? I dieci cognomi più diffusi sono tutti cinesi

by Michele Iozzino
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Prato

Roma, 4 feb – Nella città di Prato gli stranieri rappresentano quasi il 26% della popolazione e tra i dieci cognomi più diffusi non figura nessun cognome italiano. Almeno stando ai dati recentemente diffusi dall’ufficio statistica del Comune di Prato.

I dati del Comune di Prato

Quella di Prato è una città importante e ricca di storia. Capoluogo dell’omonima provincia, con i suoi più di di 195mila abitanti è la terza città più popolosa del centro Italia dopo Roma e Firenze, nonché la diciottesima a livello nazionale. Ma di questi ben 46mila non risultano essere nati in Italia. Un dato quest’ultimo che risente soprattutto della fortissima presenza cinese nella zona. Tanto che a Prato risiede una delle comunità cinesi più folte d’Europa. Infatti, a partire dagli anni novanta il comparto tessile pratense ha attratto la migrazione proveniente dalla Cina.

Nessun italiano tra i dieci cognomi più diffusi

Non sorprende allora il record negativo di Prato, con i cognomi italiani che non compaiono nemmeno tra i primi dieci di quelli più diffusi nel territorio. Sorprende ancora meno che questi ultimi siano tutti di origine cinese. Il cognome più diffuso è infatti Chen, portato da 2611. Tallonato da Hu al secondo posto con 2216 residenti, mentre sul gradino più basso del podio troviamo Lin (1866). A seguire abbiamo Wang (1594) Zhang (1500) Huang (1334) Li (1260) Zheng (1085) Wu (1004) e infine Zu (995). A interrompere questa lunga sfilza è il cognome Gori, un tempo vero e proprio marchio di fabbrica della città, che invece si assesta all’undicesimo posto a quota 932 unità. Ma l’elenco riparte da dove era iniziato con altri cognomi stranieri, rispettivamente al dodicesimo e al tredicesimo posto (918 residenti) e Ye (686). Al quattordicesimo compare l’italianissimo Rossi, seguito dai vari Yang, Jiang, Dai, Zhu, Liu e Yu. Insomma, il predominio cinese è del tutto evidente con solo due cognomi di origine italiana a comparire tra i primi venti e nessuno tra i primi dieci. Un dato che sembrerebbe destinato a peggiorare ulteriormente nei prossimi anni.

Michele Iozzino

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3 comments

Renè 4 Febbraio 2023 - 6:46

I pratesi sono l’apoteosi del servilismo compagnista: il Partito ordinò che la città avrebbe dovuto essere regalata ai cinesi e tutti si adoperarono per facilitare l’invasione. Ora Prato è un enclave cinese in Italia
STESSO discorso per l’Italia: le oligarchie che comandano gli USA hanno deciso che gl’ITALIANI DEVONO SCOMPARIRE e tutti i partiti compresi quelli di “destra” hanno ubbidito facendoci invadere da afroislamici… la Giorgia è la più solerte e convinta nel lasciare invadere la nazione

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Lappola 5 Febbraio 2023 - 9:52

Ci sono invasioni costanti armate, e invasioni costanti. Le prime si vedevano nel tredicesimo secolo e si combattevano, le seconde si vedono oggi e si agevolano. Il risultato è sempre lo stesso; diventare schiavi degli invasori.

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Bf 5 Febbraio 2023 - 10:35

I comunisti toscani hanno raggiunto lo scopo… Mi sembrano quei personaggi sul grattacielo di indipendence day che inneggiavano agli alieni… Zot!

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