Roma, 22 giu – Una testa di marmo, risalente all’epoca romana e datata II secolo d.C., è stata riconsegnata all’Italia nel corso di un evento che si è tenuto presso la residenza dell’ambasciatore tedesco a Roma. Il reperto storico, stando a ciò che è stato riportato dagli esperti, vide la luce durante alcuni scavi urbani effettuati nella zona di Fondi. Le fonti che accennano alla sua esistenza risalgono al 1937 e il reperto era componente fondamentale di una statua formata da testa e busto di un giovane.
Trafugata dall’Italia probabilmente tra il 1944 e l’inizio degli anni ’60, fu soltanto nel 1964 che il reperto giunse alla sua ultima meta nel Museo Archeologico dell’Università di Münster poiché il direttore dell’epoca ne aveva assunto il dominio da un privato cittadino di Amburgo. Non vi erano, allora, indizi sulla provenienza illecita. La buona fede dell’Università di Münster e del suo Museo Archeologico è stata confermata quando la Germania ha proposto spontaneamente di restituire la testa di marmo.
“Si tratta di un atto dal valore altamente simbolico – ha dichiarato il ministro della Cultura Alberto Bonisoli – in quanto testimonia la piena adesione di Italia e Germania a principi e valori di carattere universale e il nostro approccio condiviso al concetto di tutela del patrimonio culturale. L’atteggiamento dell’Italia non è solo quello di un Paese che rivendica la restituzione di opere d’arte trafugate ma siamo in prima fila, quando ne ricorrono le circostanze, nella restituzione di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale di altri Paesi. È così che intendiamo combattere il fenomeno del mercato illegale del patrimonio culturale”.
Alla cerimonia di restituzione della testa di marmo hanno inoltre presenziato personalità di spicco come l’ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Elbling, il rettore dell’Università di Münster, Johannes Wessels, il capo dell’Ufficio Legislativo del Mibac, Lorenzo D’Ascia, il comandante del Comando Tutela Patrimonio Culturale, Generale Fabrizio Parrulli e il sindaco del Comune di Fondi, Giuliano Carnevale.
Si può dire proprio che questo sia un importante “passo” culturale per accrescere la cultura in Italia e i rapporti tra i suoli italo-tedeschi: si tratta di un vero e proprio atto di onestà intellettuale e culturale che ha dato la possibilità ad un reperto di sancire un’alleanza artistica decisamente inaspettata.
Carlotta Casolari