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Bollette, siete pronti al mercato libero obbligatorio e alla legge della giungla?

by Stelio Fergola
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Roma, 29 nov – L’addio al tutelato e l’ingresso ormai totale nel mercato libero sarà l’anticamera dell’inferno. Una vera rivoluzione per tutti noi, abituati praticamente da sempre ai tamponi e alle correzioni di tipo statale e governativo per i pagamenti delle bollette energetiche: correzioni necessarie per stabilizzare i prezzi e per proteggerci. Ma dal 2024 la musica cambierà in modo definitivo.

Bollette, il mercato libero e la giungla

Il mercato libero è una giungla, e non lo scopriamo certamente con le bollette. Ne abbiamo sperimentato bocconi amari in questi decenni in molti campi rilevanti dell’economia: dalla fu industria pubblica, alle tutele contrattuali, alla “flessibilità” spacciata addirittura per una grande conquista, alla “demonizzazione” del posto fisso. Le bollette che perderanno praticamente ogni tutela in favore dei prezzi del mercato libero saranno solo l’ultimo, ulteriore e pesantissimo tassello di una società in cui la protezione non può esistere, e anzi, soltanto immaginarla rappresenta un motivo di stigma, di vergogna, di voler “essere arretrati” a fronte dell’incontestabile e meraviglioso progresso che ci attende. Un progresso che per l’Italia ha significato recessioni, povertà, perdita di competitività, ma sono dettagli: è molto “scientifico” chiedere di cambiare un sistema che tanto successo ha avuto il secolo scorso in favore di un’altra megastruttura che in pochi decenni sta rimediando solo figuracce…ma è il liberismo globalista, baby.

La fine dell’ennesima era: per peggiorare ancora

In tanti decenni abbiamo perso il diritto alla quasi certezza del lavoro, alla quasi certezza della casa, alla certezza dell’assistenza. Stiamo perdendo a passi da gigante perfino il diritto di essere curati. Tutte cose che – è bene sottolinearlo – con la competizione, con la necessità incontestabile della proprietà e delle attività private, c’entrano molto poco, per non dire nulla. Perché chi scrive tutto è tranne che un pericoloso comunista, ma semplicemente è consapevole che nell’economia le ricette migliori siano quelle dei bilanciamenti tra l’irrinunciabile spirito di iniziativa di alcuni uomini e donne e la necessità di dare lavoro e sicurezze a un’altra metà – o giù di lì, andiamo per approssimazione – di uomini e donne che non hanno quegli istinti, non li avranno mai e non c’è ragione alcuna per fargliene una colpa. Ognuno ha il suo ruolo: c’è chi è nato per fondare la Ferrari e chi per fare il proprio lavoro da dipendente nella stramaledetta sicurezza di uno stipendio e di una tutela. La stessa che, fino ad oggi e con molti ridimensionamenti, era rimasta anche nel mercato energetico. Prima che arrivasse la giungla, ennessimo passo avanti verso un mondo sempre più in mano alle schegge impazzite del mercato assoluto e della sua volubilità. Buona fortuna a tutti, saranno tempi bui. Nell’attesa e nella speranza che prima o poi si rinsavisca.

Stelio Fergola

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