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“Brevetto copiato”: le autostrade costrette a spegnere i tutor

by La Redazione
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Roma, 30 mag – “Tutor attivo per controllo velocità”: da oggi e per almeno qualche tempo non vedremo più questa segnalazione nei cartelloni luminosi che fanno capolino lungo tutte le nostre autostrade.  Il sistema di controllo della velocità media è stato infatti temporaneamente disattivato in attesa della definizione della causa che vede contrapposti Autostrade per l’Italia e la Craft di Greve in Chianti, che denunciava una violazione di brevetto.
La controversia risale al 2006, ma solo lo scorso 10 aprile il tribunale di Roma si è espresso in materia. Dando ragione alla seconda, condannando Autostrade a rimuovere gli impianti tutor perché, nei fatti, sarebbero stati copiati da un’invenzione proprio della Craft. A nulla è valso il tentativo di conciliazione con il quale la concessionaria della rete ha tentato di mantenere i “velox” di nuova generazione pagando all’azienda toscana una provvisionale da 500 euro al giorno. Niente da fare: il provvedimento cautelare è rimasto e così da oggi i tutor non sono più attivi.
A differenza dei comuni autovelox, che misurano la velocità puntuale, i tutor calcolano la velocità media dei veicoli all’interno di una correlazione più o meno lunga. Sulle tratte nei quali il sistema era stato sperimentalmente messo in funzione si è riscontrata una importante riduzione del numero di incidenti e della mortalità, tale da estenderne l’applicazione su altre arterie trafficate.
Le autostrade non resteranno comunque a lungo sguarnite: “La tutela della sicurezza stradale è in capo alle istituzioni preposte. Polizia Stradale ed Autostrade per l’Italia – assicura la società in una nota – stanno lavorando per l’attivazione in via sperimentale del nuovo sistema SICVe PM, approvato con provvedimento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti numero 3338 del 31 maggio 2017”.

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