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Cancro dei fumatori: dalla immunoterapia nuove speranze

by Francesco Meneguzzo
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Scheda della molecola immunoterapica Mpdl3280a

Chicago, 3 giu – La brutta notizia, per chi non lo sapesse, è che il “cancro dei fumatori” che si manifesta nella forma di tumore al polmone non a piccole cellule squamoso (Nsclc) è il più aggressivo e letale.

La nuova buona notizia invece è che è stata messa a punto una nuova terapia mirata ed efficace proprio per questo tipo di neoplasie, presentata al 51esimo congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco).

Contro questo tipo di tumore – spiega l’esperto oncologico italiano Filippo De Marinisle armi terapeutiche sono ridotte ed i farmaci in uso sono ancora quelli degli anni ’90; non vi era cioè alcun farmaco innovativo disponibile. Quella presentata all’Asco è la prima molecola di immunoterapia, che punta a risvegliare il sistema immunitario, utilizzabile in modo mirato contro questo tumore dei fumatori. Oggi l’avere trovato un’arma nuova è un passo avanti importante”.

Il relativo studio ha infatti dimostrato che la molecola immunoterapica Mpdl3280a ha raddoppiato le probabilità di sopravvivenza rispetto alla chemioterapia. È emerso, spiega l’esperto, come la nuova molecola “abbia fatto registrare una diminuzione del tasso di mortalità del 53% in questi pazienti precedentemente già trattati [con chemioterapia]”. Lo scorso febbraio questa terapia ha ricevuto la designazione di “terapia fortemente innovativa” per il trattamento dei pazienti da parte dell’ente regolatorio per i farmaci statunitense, la Fda.

L’immunoterapia è stata in realtà una rivoluzione terapeutica degli ultimi anni, oggetto di notevoli investimenti ed è ancora molto lontana dal suo picco commerciale e di impiego nella pratica clinica, cioè ha ancora ampi margini di miglioramento, anche proprio per i tumori Nsclc (approfondimento).

Sul piano della pratica clinica, un farmaco basato sulla predetta molecola immunoterapica è stato già approvato dal Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia Europea per i farmaci (Ema), il nivolumab, messo a punto da Bristol-Myers Squibb. Si tratta del primo farmaco di questo tipo (un “inibitore del checkpoint immunitario PD-1”) a ricevere un parere favorevole dal Chmp per il trattamento del tumore del polmone di tipo Nsclc, squamoso localmente avanzato o metastatico, precedentemente trattato con la chemioterapia in pazienti adulti: questa forma rappresenta l’85% di tutti i casi di cancro polmonare.

Il Chmp aveva già fornito in aprile una valutazione positiva per Nivolumab per il trattamento del melanoma avanzato e oggi, nel caso del tumore al polmone, esprime un parere favorevole che si basa sull’aumento di sopravvivenza globale raggiunto nello studio CheckMate-017. La raccomandazione passa ora al vaglio della Commissione Europea, che approva i farmaci nell’ambito dell’Unione Europea (EU).

immunoterapia_oncologicaSiamo all’avanguardia e in linea con la nostra mission che mira a trasformare il modo di trattare il cancro”, ha affermato Michael Giordano, vice presidente senior, capo dello sviluppo alla divisione oncologia della Bristol-Myers Squibb. “Il mese scorso abbiamo avuto l’ok del Chmp per nivolumab nel melanoma avanzato. L’annuncio di oggi segna un ulteriore passo nel raggiungimento del nostro obiettivo di cambiare lo standard di cura del tumore al polmone” (approfondimento).

Altri due studi presentati al congresso dell’Asco, ha inoltre annunciato il direttore dell’Oncologia medica dell’azienda ospedaliera di Perugia, Lucio Crinò, “hanno poi dimostrato l’efficacia di una nuova terapia a bersaglio molecolare contro una forma di tumore al polmone caratterizzata da una mutazione genica specifica, tipica dei pazienti più giovani e non fumatori”. I risultati dei due studi indicano infatti che la nuova molecola Alectinib ha dimostrato di ridurre la massa tumorale in quasi la metà dei pazienti, e di ridurre i tumori anche nei pazienti il cui cancro si era diffuso al sistema nervoso centrale. Questo, ha evidenziato Crinò, “si conferma come uno dei farmaci più promettenti per questi pazienti in termini di efficacia, costo-beneficio e di minor tossicità. Fondamentale anche l’effetto contro le lesioni del sistema nervoso centrale che, in questi pazienti, rappresentano la principale causa di fallimento della terapia tradizionale”. Anche a questa nuova terapia è stata concessa dalla Fda la designazione di terapia fortemente innovativa.

Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di decesso per cancro e causa circa un milione e mezzo di decessi ogni anno, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, è bene ricordare che circa i due terzi dei casi di cancro intervengono per puro caso, il che fornisce una misura della maggiore importanza delle cure e terapie rispetto alla prevenzione, certamente fatta eccezione per il fumo.

Francesco Meneguzzo

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