Lucca, 18 mag – La sinistra italiana ha un vizietto particolare: quando parla di democrazia e libertà di espressione, la intende strettamente ad personam. Per cui si può parlare di tutto, ma di tutto quello che pare a lei. Lo ha scoperto all’età di 110 anni anche l’ACI, l’Automobile Club d’Italia, istituzione fondata nel 1905 che a Lucca è stata vittima di un grossolano caso di censura preventiva.
In occasione del passaggio della Mille Miglia da Lucca il fine settimana scorso, l’ACI aveva infatti organizzato una mostra fotografica sulla storia automobilistica della città. Le tappe salienti di questo excursus erano rappresentante dalla nascita del motore a scoppio di Barsanti e Matteucci, dai primati di velocità di Tazio Nuvolari stabiliti in autostrada tra Lucca e Altopascio, e dalla Coppa Edda, la gara automobilistica intitolata alla primogenita di Benito Mussolini. La gara si è svolta nella “città dall’arborato cerchio” tra il 1935 e il 1938, rappresentando un evento di rilievo non solo locale, ma nazionale e internazionale. Il circuito della Coppa Edda si snodava all’interno della città, sfruttando anche le mura urbane, per una lunghezza di circa 2 kilometri e mezzo: si tratta di uno dei primi circuiti di Formula 1 della storia, di cui quest’anno ricorrono gli 80 anni. La coppa fu vinta per due edizioni di fila da Mario Tadini, cofondatore della Scuderia Ferrari, che gareggiò su Alfa Romeo: sia con la B/P3 che con la 8C-35 resa mitica da Tazio Nuvolari.
Insomma, una pagina importante non solo per la città di Lucca, ma per il mondo dell’automobilismo in generale e che l’ACI voleva ricordare nella propria mostra fotografica. Una pagina però di cui non si deve parlare, secondo la giunta guidata dal sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, che ha fatto saltare la mostra recapitando all’ACI un messaggio di censura con un contenuto semplice: vietato parlare di Mussolini e del fascismo, un uomo e un periodo che la sinistra italiana cerca di rimuovere e negare ancora oggi. Basti pensare all’infelice uscita del presidente della Camera Laura Boldrini, che ha proposto di rimuovere la scritta “Mussolini” dall’obelisco al Foro italico di Roma. Ma nonostante la levata di scudi contro la Boldrini la sinistra non recede dal suo punto programmatico di occultare vita e opere del fondatore del fascismo e di tutto ciò che di buono ruota intorno ad esso.
La censura subita dall’ACI a Lucca rientra quindi in questa strategia di rimozione, che dopo la figuraccia fatta da Laura Boldrini ora si muove su binari non ufficiali, meno pubblicizzati, attraverso biglietti di segreteria, ‘pizzinni’ che vengono fatti recapitare ai destinatari dell’anatema attraverso funzionari anonimi. Se pensiamo infine che la giunta di Lucca è composta da un nutrito gruppo di professori delle superiori, fra cui lo stesso sindaco, abbiamo l’ennesima evidenza di un sistema ramificato che da 70 anni strozza la libertà di espressione in Italia, attraverso imposizioni politiche dittatoriali e attraverso un costante lavaggio del cervello dei ragazzi in età formativa.
Ettore Maltempo