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Il Club Bilderberg arriva domani a Torino: si parlerà anche di populismo

by admin
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Torino, 6 giu – Da domani e fino al 10 giugno Torino ospiterà l’annuale riunione del più esclusivo e mondialista dei club, il Bilderberg, fondato nel 1954 da David Rockefeller. Populismo, post-verità, Russia, libero commercio saranno i temi affrontati dai 128 invitati, che discuteranno in un luogo ancora segreto. Forse il Lingotto, come scrive Repubblica, forse altrove, magari i locali del Talent Garden Torino Fondazione Agnelli.
L’elenco dei partecipanti è disponibile sul sito web del club, che ogni anno riunisce personalità di spicco del mondo politico, economico, accademico e dei media. In una parola, la crema dei poteri forti che decidono le sorti che ci attendono. Ci sono ministri, industriali, amministratori delegati di multinazionali e i vertici di numerose banche. 23 Paesi rappresentati, e come da tradizione i partecipanti sono per due terzi personalità provenienti dall’Europa e un terzo dal Nord America. Tra loro gli economisti Alberto Alesina e Mariana Mazzucato, il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, la senatrice a vita Elena Cattaneo e il manager Vittorio Colao.
Tra gli invitati, oltre ai membri di diritto Lilli Gruber e John Elkan che sono nel “comitato direttivo”, quest’anno c’è un nome che spicca particolarmente. Si tratta di un cardinale: il segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin. Non male per l’edizione numero 66 del segretissimo meeting, che si svolge nel sesto mese dell’anno a Torino, nota per essere la città del Diavolo. La conferenza, come prevede il regolamento, si svolgerà a porte chiuse secondo la regola di Chatham House: i partecipanti sono liberi di utilizzare le informazioni ricevute, ma non può essere rivelata l’identità del relatore. E al termine della riunione nessuna relazione viene scritta o divulgata. Nessuno mai è riuscito ad avvicinarsi a una delle riunioni del club per carpire quel che si dice e soprattutto chi lo dice. Accanto ai temi sopra esposti, i 128 del Bilderberg si confronteranno su questioni quali la sfida della disparità, il futuro del lavoro, l’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti prima delle elezioni di medio termine, il computer quantistico, Arabia Saudita e Iran, e altri eventi di attualità. Di sicuro, verranno decisi i destini del mondo.
Anna Pedri

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angelo 9 Giugno 2018 - 10:10

Dai un selfie de lo faranno …

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