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Crolla un cavalcavia in provincia di Lecco, e la colpa come sempre รจ di nessuno

by Vittorio Sasso
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cavalcaviaLecco, 30 ott – La notizia di cronaca รจ di quelle da incubo: un cavalcavia sulla strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, arteria di collegamento vitale della Lombardia che collega Milano a Lecco e alla Valtellina, รจ crollato in localitร  Annone Brianza venerdรฌ scorso sotto il peso di un autoarticolato provocando la morte di un pensionato di 68 anni e il ferimento grave di altre 3 persone. Poteva essere una strage considerata l’ora di punta in cui รจ avvenuto il crollo, invece per un caso fortuito del destino cosรฌ non รจ stato.

Perรฒ il fato, il destino, nel crollo del ponte non c’entrano affatto: nelle prime ore del pomeriggio un cantoniere dell’Anas aveva segnalato la presenza di calcinacci sotto la campata del ponte e, insieme alla Polstrada di Lecco, aveva provveduto a restringere la carreggiata della SS36 in direzione Lecco. Immediatamente si era provveduto a segnalare il problema alla Provincia come riporta lo stesso comunicato dell’Anas: “Subito dopo il cantoniere, in presenza della Polizia Stradale, ha contattato gli addetti alla mobilitร  della Provincia di Lecco, responsabile della viabilitร  sul cavalcavia, e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia hanno richiesto unโ€™ordinanza formale da parte di Anas che implicava lโ€™ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas, il quale si รจ attivato subito, ma proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia รจ crollato”.ย Oggi lo stesso ente fa sapere inoltre che quel camion, pesante 108 tonnellate per un carico di bobine di acciaio, non sarebbe dovuto passare su quel ponte perchรฉ non era autorizzato.

La responsabilitร  sembra quindi essere della Provincia ma il Presidente, Flavio Polano, non ci sta e immediatamente risponde che “La ricostruzione dei fatti rappresentata dai comunicati stampa di Anas e dalle dichiarazioni dei loro responsabili non collima con le informazioni sullโ€™accaduto in possesso della Provincia di Lecco”.ย Anche l’ex sindaco di Annone Brianza, Carlo Colombo, sembra rincarare la dose di accuse verso l’Anas e, in una nota, fa sapere che 10 anni fa il Comune ipotizzรฒ di demolire il cavalcavia, gravemente danneggiato da un incidente con un tir, e di ricostruirlo totalmente, ma l’ente respinse la proposta: “Ci fu detto in modo poco simpatico che non era compito nostro occuparci di queste cose eย che noi, non essendo tecnici, dovevamo solo pensare a fare bene il Sindaco”.

Insomma stiamo assistendo al solito giro di valzer: quel classico ballo in cui quando si ferma la musica spesso e volentieri tutti restano seduti e nessuno paga pegno, quel gioco al massacro in cui tutti danno la colpa agli altri e nessuno si assume le proprie responsabilitร . In questo grottesco alternarsi di comunicati scaricabarile una sola cosa รจ certa: la colpa di quel crollo รจ la scarsa manutenzione della rete stradale. Un problema ben conosciuto nella Provincia di Lecco: qualche mese fa infatti, sulla stessa statale 36, l’Anas aveva provveduto a diminuire il limite di velocitร  a 90km/h, ed il sospetto, che รจ piรน di un sospetto, รจ che la mossa sia stata fatta per poter dichiarare la strada sicura nonostante gli standard si fossero abbassati. Insomma, ti abbasso la velocitร  massima sul tratto stradale cosรฌ se a 110km/h ti scoppia una gomma per colpa di una buca e vai a sbattere non รจ colpa mia. Ma i problemi di manutenzione non interessano solo le statali: in tutta la Provincia la rete stradale non รจ di certo delle migliori, e lo sanno bene coloro che percorrono le varie provinciali che vanno verso il capoluogo o quelli che percorrono la statale che costeggia il Lario da Lecco a Colico. La scarsa manutenzione infatti รจ causata dalla scarsitร  di fondi che vengono stanziati, e non รจ un problema solo lecchese o lombardo: รจ un po’ tutta l’Italia a cadere a pezziย come dimostrato dalle diverse situazioni analoghe riscontrate in questi ultimi anni lungo lo stivale. Suonano quindi un po’ stonate le parole dello stesso ministro dell’Interno Alfano che sulla vicenda si รจ espresso sottolineando che “Occorre ammodernare, aggiornare, ristrutturare e fare tutto il lavoro di implementazione delle nostre infrastrutture pubbliche, un lavoro che questo Governo ha giร  avviato”.ย Forse se si fosse pensato piรน seriamente a questo problema non ci sarebbe stato quel crollo mortale, ma sappiamo bene quali siano le prioritร  di questo governo ed in particolare del Ministero dell’Interno vero?

Vittorio Sasso

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