Home » “È un ospizio che imbraccia le armi”: Veneziani su Europa e guerra cita Limonov, ma scivola nella rassegnazione

“È un ospizio che imbraccia le armi”: Veneziani su Europa e guerra cita Limonov, ma scivola nella rassegnazione

by Michele Iozzino
0 commento

Roma, 10 mag – “Non vi sembra velleitario questo Occidente in tuta militare che si prepara alla guerra e al riarmo quando è interiormente disarmato e demotivato?”, se lo è chiesto su La Verità di oggi Marcello Veneziani. Una domanda che in parte presuppone già una risposta e che soprattutto sembra scivolare in un certo fatalismo, ma che apre anche a diversi interrogativi.

L’Europa e i venti di guerra secondo Veneziani

Il conflitto fra Russia e Ucraina ha risvegliato qualcosa di profondo nei popoli d’Europa, quell’orizzonte della guerra e della storia – che poi è lo stesso – forzatamente estirpato dallo spirito europeo. Bene fa Veneziani, però, a ricordare come la guerra sul suolo europeo non l’abbia riportata Putin, quanto piuttosto gli americani nel 1999 in Serbia. Anche se i due eventi ci interrogano in maniera differente: se l’intervento nell’ex Yugoslavia è la brutale intromissione del poliziotto mondiale statunitense in un mondo globalizzato, l’invasione russa è un segno dello spezzettarsi di quest’ultimo. Fatto che ci impone una responsabilità nuova, ovvero quella di essere nella storia e non più fuori da essa. O, per l’appunto, svegliarci da quello stato di torpore e decadenza di cui lo stesso Veneziani ci offre un quadro eccellente partendo da Grande ospizio occidentale di Eduard Limonov. Parafrasando lo scrittore russo, ci ricorda: “Vivere nelle società occidentali significa campare in un ospizio, gestito dagli amministratori pubblici e popolato non da cittadini ma da pazienti sotto sedativi, tranquillanti e antidepressivi”. E ancora, “I bastioni di questo canone occidentale sono la teoria gender, la cancel culture e l’ideologia woke, che si riassumono in una sindrome diffusa: l’autodisprezzo, la vergogna di essere quel che siamo e che fummo nella storia”.

Ma allora la risposta è arrendersi alla decadenza?

Fin qui nulla che non sia condivisibile, la situazione dell’Occidente è certamente sconfortante. Meno comprensibile è l’esito di questa valutazione, ovvero che i paesi occidentale – essendo a tal punto interiormente disarmati – non possano o addirittura non debbano armarsi: “Pensate che l’Ospizio occidentale possa ingaggiare con questi presupposti una guerra contro i mondi più vitali che premono ai suoi bordi, a Est, a Sud?”. Qui è in atto quello stesso disprezzo di sé che prima veniva indicato fra i malanni occidentali. Se non si capisce bene quali siano i mondi più vitali a Sud, per quanto riguarda l’Est lo stesso Limonov aveva le idee chiare, tanto che proprio nel saggio citato da Veneziani affermava: “Che si lasci la Russia per gli Stati Uniti o gli Stati Uniti per la Russia, fa lo stesso”. Insomma, l’ospizio è in realtà ovunque e non c’è luogo in cui si può scappare. Veneziani continua: “Non vi sembra velleitario questo Occidente in tuta militare che si prepara alla guerra e al riarmo quando è interiormente disarmato e demotivato?”. Pur con tutte le sue contraddizioni, questa volontà di riarmo e di intervento – proprio in quanto contrasta con la nostra decadenza – non è invece un segnale positivo? Se pure Veneziani non cade nella trappola del pacifismo, di cui riconosce tutti i limiti: “Come ci insegna la storia, nessun pacifismo ha mai sconfitto e fermato una guerra; il massimo che produce è disarmare almeno psicologicamente una parte del campo, la propria”. Aggiungeremmo noi, citando Enrico Corradini, “Quando si vuole la guerra interna, si è pacifisti”. Dall’altra sembra comunque permanere un dato profondamente negativo, un’amarezza che si trasforma fatalismo se non addirittura disfattismo, quasi che l’Europa sia perduta per sempre e ogni gesto contrario a questo destino non sia altro che una truffa.

Michele Iozzino

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati