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Il federalismo impossibile: spaccare l’Italia non รจ la soluzione

by Tommaso Alessandro De Filippo
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federalismo

Roma, 26 dic – Uno degli argomenti dโ€™attualitร  nel corso dellโ€™emergenza pandemica in Italia รจ il rapporto Stato-Regioni. Un susseguirsi di reciproche accuse, come di conferenze contornate da litigi ed incompatibilitร , ha visto contrapporsi le idee diverse dei governatori a quelle dellโ€™esecutivo. Ovvia conseguenza di ciรฒ รจ stato il ritorno del dibattito sul federalismo fiscale e territoriale, che da anni occupa lโ€™agorร  politica.

Il federalismo รจ il programma dell’Ue

Vi sono perรฒ da constatare numerose motivazioni per cui il federalismo non produrrebbe gli effetti sperati. Principio cardine dellโ€™essere sovranisti รจ la difesa del concetto di nazione, come della compattezza di essa. Tanto basta per schierarsi contro la suddivisione fiscale e politica delle regioni. Eventualitร  che (sia detto per inciso) farebbe comodo anche allโ€™Unione Europea, dato che potrebbe giovarsi dellโ€™ulteriore depotenziamento degli Stati nazionali.

Inoltre la suddivisione fiscale delle regioni acuirebbe disuguaglianze sociali giร  considerevoli, data anche lโ€™emergenza sanitaria. Tutto ciรฒ comporterebbe una diminuzione della sovranitร  politica dello Stato a favore delle amministrazioni regionali, spesso vere roccaforti di politica clientelare e, come raccontano le cronache, di facile infiltrazione della criminalitร  organizzata.

Certo le richieste popolari vanno comprese, ancor prima che accettate. Partiti nazionali promuovono il federalismo come opzione ben voluta dai cittadini: la giusta soluzione a tale malcontento non sono la censura e lโ€™imposizione ma il raccoglimento e lโ€™esame delle proposte. Solo in tal modo si potranno strutturare programmi e idee che si facciano portavoce di tali istanze, proponendo maggior fiducia e responsabilitร  ma non lo sfarinamento della nazione. Risposta al malcontento non saranno mai demagogia eterna ed il populismo utilizzato come fine e non come mezzo. Piuttosto lโ€™ascolto della protesta e la risposta ad essa finalizzata al benessere popolare e non al consenso.

Ritrovare unitร  nazionale

Nei decenni passati diversi esponenti della Prima Repubblica, Craxi ed Almirante nel merito, identificavano nella lotta alla disparitร  sociale la vera difesa della democrazia. Ben consapevoli che per combattere le diversitร  tra cittadini sia necessaria maggiore unitร  nazionale. La vera sfida รจ dunque quella di adeguare le scelte ai tempi ed alle necessitร  della nazione, come di offrire pari opportunitร  e garanzie a tutti i cittadini delle singole regioni. Risultato di tale operazione sarร  la fine dei rigurgiti secessionisti, desiderosi di sfarinare una nazione giร  martoriata dalla crisi. Bisognosa al contrario, per rialzarsi ancora una volta, di unitร  popolare e non di divisioni.

Tommaso Alessandro De Filippo

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2 comments

SergioM 27 Dicembre 2020 - 4:46

Culturalmente NON sono d’accordo …. l’ ITALIA NON รจ mai esistita , o meglio , l’ unica ITALIA รจ quella FASCISTA o , se preferite , Mussoliniana .

Quando i duchi francesi , con l’ esercito Francese e la complicitร  della Borghesia Liberale INVASERO gli stati presenti ANTICAMENTE nella penisola ….. avrebbero dovuto costituire una Federazione o MEGLIO una Confederazione ,…..
“fatta l’ italia bisogna fare gli italiani” ….. NON avevano fatto un CAZZO , altro che risorgimento !!!!!

Fu solo il FASCISMO a FARE l’ ITALIA …… peccato che dal 1945 NESSUNO , a parte pochi CAMERATI , si riconosca in quella PATRIA …..

Oggi il federalismo รจ ANACRONISTICO , sono passate almeno 6 generazioni …… ma il MALE storico dello stato unitario NATO MALE …
rimane irrisolto .
Persino le regioni non rappresentano nulla ….. non corrispondono agli STATI ante 1800 sono solo divisioni BUROCRATICHE ….. di stampo
Democristiano …..

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Fabio Crociato 27 Dicembre 2020 - 8:35

“I porci si ammazzano in casa”… dunque davanti agl’ altri sempre uniti dalla terra, dalle dinamiche sostanzialmente centripete, dalla latinitร  sino al volgare italiano, dalla posizione “divina”, dal comportamento dei foresti (dato non trascurabile), dal sangue versato dai nobili militanti, insomma dalla storia con la “S” maiuscola che Scianca ha ben descritto in un recente libello. Ma c’รจ un ma: ci sono all’ interno della nostra nazione tre/quattro notevoli divisioni “folcloristiche” che bisogna saper canalizzare, risaltare, fuori (!!) dalla politica con la “P” maiuscola!! Una volta per tutte.

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