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Dopo il flop “femminista” i Ghostbusters tornano alle origini. E scattano le accuse di sessismo

by Ilaria Paoletti
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New York, 23 feb – Ghostbusters 3 è in cantiere e il regista sarà Jason Reitman (Thank you for smoking, Juno). L’ultimo film della saga con un cast completamente al femminile che fu diretto da Paul Feig purtroppo non ha avuto molto successo: all’epoca, ovviamente, di fronte al fallimento della trovata di riscrivere un classico dei film comici con un cast interamente di donne, le femministe accusarono i “detrattori” di intolleranza. 

Reitman è il figlio dell’autore degli originali Ghostbusters, Ivan Reitman e vi è, quindi, comprensibilmente affezionato. Parlando dei “lavori in corso” per Ghostbusters 3, ha dichiarato: “Adoro questo franchise. Sono cresciuto guardandolo, mi considero il primo fan di Ghostbusters, avevo sette anni quando il film è uscito e lo adoro. Voglio fare un film per i miei compagni fan di Ghostbusters. Stiamo cercando di riprodurre le tecniche originali e di restituire il film ai fan”.

Femministe sulle barricate

E prevedibili come il calendario dell’avvento arrivano le critiche delle femministe per queste parole, che le hanno lette come un attacco al reboot al femminile. Sui social sono arrivate a dire di tutto: “Ciao @JasonReitman! Possiamo parlare di questo piccolo commento che hai fatto? Perché lascia che ti dica non solo non rispetta completamente i fan delle ragazze di #Ghostbusters, ma supporta attivamente i comportamenti di abusi nei confronti delle donne di chi lo criticò!“.

E ancora: “Hai mai effettivamente letto quello che le persone stavano dicendo? Hai davvero letto gli abusi verbali che gli uomini hanno avuto nei confronti del film al femminile?” Insomma, la critica e lo sfottò nei confronti di un film diventano, in automatico, “abusi”. Reitman non ha potuto far altro che fare marcia indietro esprimendo apprezzamento per le donne del cast di Ghostbusters “al femminile” e dicendo di non avere nulla contro di loro. Resta il fatto che qui gli unici fantasmi sono quelli nella mente delle femministe.

Ilaria Paoletti

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