Trieste, 26 mar – “La Giunta esprime parere contrario poiché quanto proposto non è coerente con gli indirizzi di mandato del sindaco e della Giunta”. Con questa motivazione il comune di Trieste, guidato dal sindaco di centrodestra Roberto Dipiazza, ha negato la concessione per l’utilizzo di piazza Unità d’Italia, dove gli organizzatori del Gay Pride avrebbero voluto montare un palco dove si sarebbe conclusa la manifestazione, prevista il prossimo 8 giugno.
Il Comitato organizzatore dell’evento si è dichiarato “indignato” per la decisione della giunta triestina e per le dichiarazioni del governatore leghista Massimiliano Fedriga, che ha affermato di “voler concedere il patrocinio regionale al Congresso Mondiale delle Famiglie nonché di volervi partecipare in veste ufficiale in qualità di Presidente del Friuli Venezia Giulia”. La decisione della giunta di Trieste, che risale a dieci giorni fa, ha scatenato adesso la reazione degli organizzatori del Gay Pride: “E’ inaccettabile che il Comune di Trieste faccia un uso sfacciatamente politico del suolo pubblico cittadino, che è di tutte e di tutti e che deve essere liberamente accessibile”.
Scontro politico
Il Comitato Pride Fvg ha poi tuonato contro gli amministratori della regione, perché porterebbe avanti “una sfacciata battaglia ideologica che va contro i principi di base di laicità, libertà e uguaglianza delle sue cittadine e dei suoi cittadini”. Una diatriba destinata a non finire qui, vista anche la presa di posizione dell’Università di Trieste, che ha fatto sapere di voler patrocinare la manifestazione. La maggioranza di centrodestra ha bocciato intanto la mozione urgente del Partito Democratico che chiedeva “di rivedere il parere e consentire la collocazione di un palco con due torri audio per la realizzazione di esibizioni musicali come richiesto dagli organizzatori”.
Alessandro Della Guglia
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Un posto.lo.hanno trovato, l’università di Trieste, ha dato il patrocinio sulla manifrstazione? Gli dia anche gli spazi. Ci vorrebbe un sindaco così anche a Roma