Roma, 26 feb – La guerra in Ucraina continua a dividere gli animi, ma è interessante riportare il discorso nel merito di Robert Fico, premier slovacco, in occasione del secondo anniversario dello scoppio del conflitto.
Ucraina e Russia, il discorso di Fico
Così parla Fico:”Rispettabili amici, in una marea di invocazioni che sostengono l’eccidio degli ucraini e dei russi e nell’ingenua convinzione secondo cui il conflitto in Ucraina presenta una soluzione esclusivamente militare, mi sembra giusto dire, in occasione del secondo anniversario della guerra in Ucraina, qualcosa di diverso. L’Occidente non ha la possibilità di ammettere che la strategia di utilizzare il conflitto in Ucraina per annientare la Federazione Russa non funziona.”
Poi: “Quasi subito dopo l’inizio del conflitto, agli ucraini è stato vietato di stipulare un accordo di pace con i russi, sebbene vi fossero vicinissimi. Ha avuto la meglio la decisione, secondo cui un appoggio massiccio all’Ucraina, finanziario e militare, unito a sanzioni contro la Russia e ad una demonizzazione posticcia del Presidente della Federazione Russa Putin, avrebbe messo in ginocchio la Russia. Nulla in questa strategia funziona. La Russia non è in ginocchio, né finanziariamente né politicamente. Nel 2023 la Russia vanta più conquiste territoriali di quante ne possa vantare Ucraina ed ha adattato il proprio potenziale bellico alle nuove circostanze. L’unica cosa che funziona sono le migliaia di russi ed ucraini morti o resi invalidi.”
La guerra? “Cominciata nel 2014”
“La mia visione del conflitto in Ucraina è abbastanza conosciuta, inclusa la mia valutazione della guerra come violazione del diritto internazionale”, prosegue, sottolineando che “questa guerra è cominciata nel 2014” e aggiungendo che “l’Ucraina, la Russia e l’Europa hanno bisogno della pace, l’Ucraina e la Russia hanno bisogno di garanzie di sicurezza suggellate dai maggiori attori internazionali. Non accetto l’argomento, secondo cui il massacro reciproco tra ucraini e russi deve continuare, affinché l’Ucraina ottenga una pace più giusta. Chi parla così è perché ha esaurito gli argomenti a favore della continuazione del conflitto”. Verso la fine, una previsione: “Dove saremo tra un anno? Beh, saremo allo stesso punto di ora. Solo con cimiteri ucraini e russi più pieni e con nuove versioni di discorsi idioti su come l’Ucraina combatta per la libertà e l’indipendenza della Slovacchia. In occasione del secondo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina ho più preoccupazioni di quante ne avessi all’inizio” .