Torino, 4 mag – Passeggiando per Torino può capitare di ammirare i colli che circondano il capoluogo piemontese e proprio uno di questi è diventa meta ogni anno di un sentitissimo appuntamento per il mondo granata, quella parte calcistica della città sabauda che orgogliosamente rende onore al Grande Torino, tragicamente scomparso proprio in questo giorno nel lontano 1949. L’aereo su cui viaggiava si schiantò sul colle di Superga, portando via tutti e trentuno i passeggeri a bordo, ma consegnando alla storia e alla leggenda una squadra che la storia la stava già scrivendo: il Torino.
Giocatori, dirigenti, staff e membri dell’equipaggio: tutti traditi dalla nebbia che avvolgeva Torino e rendeva scarsa la visibilità al comandante Meroni, incredibile omonimia con una delle più grandi stelle del club granata. Bacigalupo, Martelli e Valentino Mazzola: i loro nomi- e le loro gesta, verrebbe da dire visti i cinque campionati di fila del “Toro”- riecheggiano sul colle di Superga che domina la città. A distanza di poco tempo dalla tragedia che ha colpito la squadra brasiliana della Chapecoense, arriva il momento di ricordare e rendere onore ad un patrimonio del calcio italiano e mondiale, tanto che la FIFA ha dichiarato il 4 maggio “giornata mondiale del giuoco del calcio”.
A salutare il Grande Torino il giorno dei funerali scese in strada un milione di persone, decisamente di più di quella marea granata che ogni anno riempie la strada che porta a Superga, ma rimane innegabile come quella squadra rappresenti un patrimonio di tutto il calcio.
Giacomo Bianchini