Che poi lo abbia fatto con strategie discutibili, con una certa ingenerosità nei confronti del padre, con una notevole dose di soggezione culturale all’ideologia dominante è verissimo. Ma ciò non vuol dire che l’operazione non sia riuscita e non bruci agli irriducibili dell’antifascismo. Tra questi va annoverato Ezio Mauro, che a quanto pare è un nostalgico delle manifestazioni del 2002, in cui la sinistra scendeva in piazza con striscioni come “Votate il truffatore, non il fascista”, dove il primo era Chirac e il secondo Le Pen senior. Il direttore di Repubblica è furioso: “L’odio nei confronti del riformismo ha bisogno di minimizzare i rischi del post-fascismo, per sdoganare l’astensione tranquillizzando le coscienze inquiete davanti alla xenofobia del Front. Se Macron è uguale a Le Pen, allora Marine definitivamente non viene più dall’inferno, è una nemica ma come tanti, anzi non è nemmeno la peggiore, entra nella normalità del gioco politico francese, culturalmente accettata, moralmente scusata, storicamente amnistiata”.
È così, quindi: il direttore del principale giornale italiano vorrebbe mandare uno dei due candidati francesi, e un buon 21% del popolo francese stesso, all’inferno. Questa è la loro idea di democrazia: la competizione e il confronto delle idee valgono solo fra chi decidono loro. Gli altri? All’inferno. Sottratti al dibattito, al confronto, alla competizione, sottoposti a una condanna ontologica, metafisica, che prescinde dai programmi, che prescinde dal grado di rappresentanza delle istanze popolari. È la democrazia basata sui cordoni sanitari, sulle autorità morali autoproclamatesi, sugli archi costituzionali, sulla mostrificazione dell’avversario. Ma la cosa non va deplorata più di tanto: la strategia può consentire la vittoria di un’elezione, di due, di tre, ma alla lunga avrà il fiato corto e si ritorcerà contro gli apprendisti stregoni. Mettere qualche milione di concittadini fuori dal consesso civile è una tattica suicida, prodromica a sconvolgimenti ben più clamorosi, quando i suddetti milioni avranno recepito il messaggio, ovvero che la democrazia vale per tutti, ma non per loro. I vari Ezio Mauro stanno giocando con il fuoco. Noi, come al solito, tifiamo incendio.
Adriano Scianca
2 comments
Marine ha consegnato già alla Storia in poche perentorie parole
uno dei più emblematici “guanti di sfida” di tutti i tempi:
“comunque vada la Francia sarà guidata da una donna:o da me o dalla Merkel”
o dalla moglie di Macron.
E ha perfettamente ragione a tifare per l’incendio!
Non si sopporta più questo atteggiamento della “cultura” di sinistra che parla talmente tanto a sproposito di democrazia non avendo idea di cosa il termine significhi nel suo significato vero e più profondo e se ne riempie talmente tanto la bocca da finire per vomitare solo falsità e ipocrisia.
E la riprova ne è che puntualmente qualsiasi verdetto, situazione, movimento di popolo che non sia conforme a quello che la sinistra ritiene ortodosso viene puntualmente messo alla gogna, demonizzato, ritenuto inaccettabile.
Il caso specifico delle elezioni presidenziali francesi è solo uno, l’ultimo, dei tanti di tutti i giorni.