Roma, 23 mar – Oggi ricorre una data – piaccia o meno – importante nella storia d’Italia. Il 23 marzo 1919, nella sala riunioni del Circolo dell’Alleanza Industriale in piazza San Sepolcro a Milano, nasce l’idea più politicamente ed autenticamente rivoluzionaria dell’epoca: il fascismo, sotto il nome di Fasci italiani di combattimento, che diventerà Partito Nazionale Fascista nel 1921. Dietro la spinta di un giovane rivoluzionario, che concettualmente aveva intuito per primo come il socialismo fosse possibile da edificare solo all’interno di un’ottica nazionale e non sovranazionale, farà convergere al suo interno in ottica anti-bolscevica ex combattenti, sindacalisti rivoluzionari, fiumani e futuristi, giovani appartenenti alla media e bassa società. Le tante verghe del fascio, appunto. Saranno l’ottica anti-bolscevica e i frequenti scontri di strada con i “rossi” che “stracciavano il tricolore e vi sputavano sopra” a creare i presupposti per una vera e propria guerra civile che coinvolse il Nord quanto il Sud.
Da meno di cento partecipanti a Milano il giorno della fondazione, già nel 1920 le file dell’organizzazione erano cresciute esponenzialmente, tanto da poter vantare squadre d’azione volontarie in ogni grande città d’Italia, le quali venivano accolte con feste e giubilo al loro passaggio dalla popolazione. Alla società esistente, considerata come prodotto della classe borghese e dunque disumanizzante ed artificiale, veniva contrapposta la comunità frutto della volontà, della spontaneità e del cameratismo tra gli uomini. Ai valori del quieto vivere, del laissez-faire e della predominanza dell’economia su ogni ambito della società umana il fascismo rispose con una concezione della politica e della vita di natura mistica, imperniata sul disprezzo dell’individuo ordinario al quale sostituire personalità straordinarie che trovavano fondamento all’interno dell’intera collettività nazionale.
Il fascismo fu altresì la prima forma politica di uno Stato che subordinava l’economia e la finanza alle specifiche politiche ideologiche, pur con quel pragmatismo machiavellico che da sempre caratterizzò Mussolini, riuscendo ad elevare duttilità e malleabilità a pensiero. Se avremo il coraggio di rifuggire dalle interpretazioni storiografiche semplicistiche e politicizzate, vi scopriremo gli slanci della migliore gioventù italiana che, nell’ora più buia del Paese, seppe ergersi in difesa della nazione, incurante dei rischi. Un buon auspicio: interpretare il passato per aver fiducia nel futuro.
Carmelo Longo
Il 23 marzo 1919. Così Mussolini raccolse in un fascio le forze sane della nazione
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14 comments
Mussolini, uomo del popolo che servì il popolo, nazionalizzo’ la Banca d’Italia fino ad allora controllata anche da stranieri e fece le banche pubbliche.La liberazione dal giogo dell’ usura,rappresentata dalla produzione privata della moneta a costo zero, permise una grande creazione di ricchezza con gli enormi lavori pubblici.Mussolini è stato senza dubbio il piu’ grande statista che l’Italia abbia mai avuto e di questa lotta contro la plutocrazia ne pago’ le conseguenze con la vita.Fu il maggior nemico dei banchieri che gli avevano fatto sanzioni nel 1936 con la scusa della conquista italiana dell’ etiopia e che lo avevano costretto ad una guerra che i suoi nemici sapevano di potere vincere per i maggiori capitali detenuti, per il controllo che avevano delle organizzazioni internazionali e dei media mondiali
Grande data è ora di ripercorrere e rifare quello che ha fatto lui ed i magnifici suoi seguaci forza è ora di marciare su Roma la città degli zingari dei buffoni politici comunisti del dannato Vaticano liberiamo l’Italia dalla feccia rossa dai finti furbi immigrati poveri e poi via dalla venduta Europa occidentale ed uniamoci alla Russia ed ai paesi dell’est grandi e unici veri paesi europei.
D’accordissimo con Flavio; l’unica via per gli Italiani e’ di allearsi con i paesi sovranisti dell’ europa dell’ est e i russi per sfuggire alla dittatura finanziaria privata che ci stà completamente annichilendo
machiavelli
http://www.storiologia.it/machiavelli/machiavelli.htm
Bravo Longo, articolo che arriva nel profondo di tutti coloro per cui Patria Nazione e Popolo non sono solo semplici parole.
Grazie
Il DUCE è stato il miglior governatore che l’Italia abbia mai avuto..non i pagliacci che abbiamo ora W IL DUCE È CHE ADOLF SIA SEMPRE CON NOI
Parole sante….
Analisi esatte e veritiere.Il socialismo di Mussolini non era accettabile da parte del capitalismo mondiale che scatenò il massacro mondiale.
Mussolini, come tutti gli esseri umani, ha commesso i suoi errori. Ma non lo accusiamo anche di quelli che non ha commesso. La guerra è stata programmata dagli americani e dai loro reggicoda inglesi.
ma dove avete studiato storia…Dal drogheria a quanto pare. tornate a scuola…E magari anche nelle fogne? Come ben si diceva solo poco tempo fa. Italia distrutta e milioni di morti: ecco il genio del pelato mascelluto
Un detto dice: Mai discutere con una persona ignorante…. Ti porta ai suoi livelli e ti batte in esperienza…..
Infatti la guerra fu voluta da Francia ed Inghilterra e prima della guerra erano tutti fascisti, ma si sa il genere subumano è come te, le scimmie si spostano quando l’albero cade. Tu si che conosci la storia!!!
Eccomi…..e ma BAFFETTO che ci siamo fidati ha toppato clamorosamente…..e diciamolo, al di là delle forze spirituali, della forza della volontà, la totale assoluta dedizione dimostrata dai Giapponesi mossi da una volontà assoluta NULLA potevano fare contro i numeri: da una parte l’acciaio prodotto dagli USA e dall’altra i milioni di uomini dell’ URSS ma cosa può la fede, il valore, il coraggio davanti a un carpet bomber, o a un trattamento atomico, perfino la ferrea mistica giapponese ha dovuto capitolare davanti la brutalità di un bombardamento atomico.