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Italia schiava del green pass, il resto d’Europa riapre: via le restrizioni per Svizzera, Germania e Austria

by Cristina Gauri
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restrizioni

Roma, 17 feb — Anche l’Austria ritira il suo equivalente di super green pass, lasciando l’Italia sola nelle restrizioni modello nordcoreano. Proprio l’Austria, che assieme al nostro Paese era stata la nazione con le misure restrittive più insensatamente severe contro chi ha deciso di non vaccinarsi, introducendo il famoso «lockdown per non vaccinati» e soprattutto l’obbligo vaccinale con sanzioni salate in caso di inottemperanza per tutti i cittadini sopra i 18 anni. Sanzioni previste dal 15 marzo, data in cui il governo si riserva di rivedere detto obbligo.

Così, mentre in Italia ancora si vagheggia sull’opportunità o meno di allentare la morsa del green pass che sta paralizzando l’economia e condannando alla fame milioni di cittadini che non hanno infranto alcuna legge, in altri tre Paesi europei — Svizzera, Germanie e la stessa Austria — si riapre (più o meno gradualmente) tutto, optando per una convivenza con il virus e lasciando respirare i cittadini.

Austria: via il super green pass e le principali restrizioni

Le misure anti-Covid austriache verranno revocate a tappe, nel corso delle prossime settimane. A partire da dopodomani, sabato 19 febbraio, in Austria non verrà più richiesto l’equivalente del nostro super green pass (prova di vaccinazione o guarigione) per accedere a ristoranti, impianti sportivi e fiere. Sui mezzi pubblici «basterà» esibire un test negativo, cioè il green pass semplice, mentre in Italia ancora non si vede la fine della restrizione che condanna all’immobilità milioni di cittadini senz’auto. Cadono, dal 5 marzo, quasi tutte le restrizioni: via i «regolamenti relativi all’accesso», i coprifuoco, e le limitazioni d’orario per gli esercizi pubblici come bar e ristoranti. Le mascherine invece rimarranno obbligatorie nei supermercati e sui mezzi pubblici. Le misure anti Covid più stringenti continueranno a essere in vigore nei contesti in cui vi sono sono persone vulnerabili: rsa e ospedali.

Svizzera: stop al green pass, mascherine solo sui mezzi pubblici e in ospedale

Se a Como chi non è provvisto di green pass non può nemmeno recarsi a comprare i francobolli, a qualche chilometro di distanza la Svizzera dice addio al certificato covid e alla mascherina al chiuso — tranne sui mezzi pubblici e nelle strutture sanitarie. Rimarrà in vigore fino al 31 marzo l’isolamento dei positivi, secondo quanto riportato dal Corriere del Ticino, «Da giovedì 17 febbraio 2022, negozi, ristoranti, strutture per la cultura, strutture aperte al pubblico e manifestazioni saranno di nuovo accessibili senza mascherina né certificato». Via anche l’obbligo della mascherina sul lavoro e la raccomandazione del telelavoro, fa sapere Alain Berset, presidente della confederazione Svizzera. La strada intrapresa è certamente quella della convivenza con il virus. Le poche restrizioni ancora in vigore cadranno il prossimo 31 marzo. «Non è tutto finito, il virus continuerà a circolare, ma una fase importante giunge al termine e possiamo finalmente essere fiduciosi nei confronti del futuro», ha aggiunto.

Germania: liberi tutti dal 20 marzo

In Germania «tutte le misure protettive di più ampia portata» saranno ritirate dal 20 marzo. La legislazione che norma le attuali restrizioni scade infatti il 19 marzo. Lo ha annunciato ieri il governo federale e i presidenti dei Laender tedeschi dopo aver concordato un piano per interrompere la maggior parte delle restrizioni anti-Covid. «Possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo di quanto fatto nelle scorse settimane», ha detto il cancelliere Olaf Scholz. L’accordo prevede un piano di tre tappe che prevede uno stop graduale delle misure nei confronti di assembramenti privati, negozi, ristoranti e alberghi.

Tutte le «misure protettive più stringenti» verranno rimosse. Rimane in vigore per un altro mese, per i non vaccinati, il limite agli incontri, ristretti a due persone al di fuori del proprio nucleo familiare. Sarà nuovamente consentito a tutti l’accesso ai negozi con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 all’interno. Chi non si è sottoposto a vaccinazione potrà tornare al ristorante mostrando un tampone negativo, ma non potrà accedere ai locali notturni, riservati a chi si è vaccinato. Aumenterà la capienza di grandi eventi e competizioni sportive. La fase finale del piano prevede che entro il 20 marzo vengano revocate le restanti restrizioni alla vita sociale, culturale ed economica.
Cristina Gauri

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Via le restrizioni in Svizzera, Germania e Austria: l'Europa riapre tranne l'Italia che resta schiava del Green Pass - Rassegne Italia 17 Febbraio 2022 - 2:29

[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Precedente […]

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Cesare 17 Febbraio 2022 - 2:33

Scenarieconomici.it-attualita’ -Febbraio 8, 2022

Le liste dell’orrore: 38.983 morti e 3.530.362 danni dai vaccini COVID nel database EudraVigilance(EMA) al Gennaio 2021

Sul totale degli infortuni registrati, quasi la metà di essi (1.672.872) sono danni gravi.

“La gravità fornisce informazioni sul sospetto effetto indesiderato; può essere classificato come “grave” se corrisponde a un evento medico che provoca la morte, è pericoloso per la vita, richiede il ricovero ospedaliero, provoca un’altra condizione importante dal punto di vista medico o il prolungamento del ricovero esistente, provoca disabilità o incapacità persistenti o significative o è un’anomalia congenita / difetto alla nascita.

Ecco i dati riepilogativi fino al 29 gennaio 2022.
Reazioni totali per il vaccino mRNA Tozinameran (Comirnaty) da BioNTech/ Pfizer: 17.578 decessi e 1.704.757 lesioni
Reazioni totali per il vaccino mRNA mRNA-1273 da Moderna: 11.008 decessi e 543.543 danni
Reazioni totali per il vaccino AZD1222/VAXZEVRIA da Oxford/ AstraZeneca: 7.977 decessi e 1.154.757 danni
Reazioni totali per il vaccino COVID-19 JANSSEN da Johnson & Johnson: 2.420 morti e 127.305 danni

PS;
-negli altri paesi europei si fà sorveglianza attiva mentre qui il politburo AIFA ha stabilito la sorveglianza passiva!!
– molti eventi avversi non vengono nemmeno segnalati

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Cesare 17 Febbraio 2022 - 2:36

Per capire il giro di soldi che si possono generare intorno all’ AIFA di Speranza, basta pensare che sono loro che approvano i farmaci costosissimi delle industrie,miliardi di euro che ovviamente vengono scaricati sul SSN e quindi le paghiamo indirettamente con tasse allucinanti.
A volte questi prodotti approvati non sono superiori a prodotti oramai generici e a volte sono sostanze geniche ad elevata tossicita’ e mortalita come questi “vaccini”.

Malgrado stia emergendo il V-AIDS cioe’ la sindrome da immnuodeficienza aquisita da “vaccino” i,l’AIFA vuole consigliare alle “persone fragili” o immunodepresse una 4a dose???!!!!

In India l’equivalente dell’ AIFA ha bocciato la registrazione pfizer sia perchè i dati sugli effetti collaterali vanno ancora approfonditi e sia perchè Pfizer voleva che qualsiasi costo di questi effetti avversi fosse garantito dai beni del governo indiano.Si vede come gli indiani sono gente seria!!

I membri dell’ AIFA vanno assolutamente indagati per attentato alla salute degli italiani e strage. Oramai siamo a decine di migliaia di morti o invalidi con questi prodotti tossici in Italia mentre loro dicono che a Dicembre 2022(dati tenuti nascosto per oltre un mese) i morti sono 22 quando sono stati 800 i morti segnalati all’ AIFA dopo “vaccinazione”.E ricordiamoci che solo una piccola parte viene comunicata dato che spesso non si correla o il medico ha paura di segnalare l’eventro avverso pena ritorsioni.Tra i 22 morti guarda caso vi sono solo ottantenni e nemmeno la Camilla Canepa diciottenne è inclusa, sebbene un tribunale ha stabilito il nesso!!Hanno anche usato altri vari trucchetti tra cui escudere qualsiasi morto dopo 14 giorni dall’ iniezione quindi se uno và in coma dopo il veleno e muore al 15° giorno viene da loro escluso!

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La virostar Viola senza vergogna: "Non è vero che l’Italia ha adottato misure più restrittive", e fa il paragone con gli Emirati - Rassegne Italia 3 Novembre 2022 - 4:38

[…] Da Il Primato Nazionale – Roma, 3 nov – L’Italia è stata una delle nazioni con più restrizioni durante la pandemia. Un dato di fatto, difficilmente contestabile, se ci atteniamo al raffronto con tutti gli altri Paesi europei e più in generale occidentali. […]

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