Roma, 28 dic – Con il nuovo anno alle porte le prospettive per l’Italia sembrano essere sempre meno confortanti. I dati dell’annuario Istat fotografano infatti una situazione allarmante: facciamo pochi figli, invecchiamo, aumentano i poveri e cresce l’immigrazione. Nel 2016 sono nati 12.342 bambini in meno rispetto all’anno prima, da madri sempre più adulte. L’Italia è al sesto posto per fecondità più bassa nella classifica europea. L’unico dato positivo è la speranza di vita che riprende a crescere rispetto al 2015 e passa da 80,1 anni a 80,6 anni per i maschi e da 84,6 a 85,1 per le femmine. Siamo quindi un Paese sempre più vecchio? Se consideriamo le poche nascite e che al 31 dicembre 2016 la popolazione residente in Italia era pari a 60.589.445 unità (29.445.741 maschi e 31.143.704 femmine), oltre 76 mila unità in meno rispetto all’inizio dell’anno, pare proprio di si.
Secondo l’annuario Istat poi aumenta costantemente il numero di immigrati. Al primo gennaio 2017 la popolazione straniera residente era pari a 5.047.028 unità, l’8,3 per cento del totale dei residenti, più 0,4% rispetto a un anno prima. Affatto rassicuranti sono inoltre i dati sulla situazione economica. In Italia nel 2016 le famiglie in condizione di povertà assoluta si attestano sugli 1,6 milioni, per un totale di quasi 5 milioni di poveri, pari al 7,9% della popolazione. Anche in questo caso si tratta di numeri in crescita rispetto all’anno precedente. In particolare le famiglie che vedono peggiorare le proprie condizioni sono quelle numerose, soprattutto coppie con 3 o più figli minori (da 18,3% del 2015 a 26,8% del 2016).
Sono i giovani a subire maggiormente la costante crisi economica, che secondo le sirene dei partiti al governo sarebbe finita: l’incidenza di povertà assoluta è più elevata fra i minori (12,5%) e coinvolge circa un milione e 290 mila ragazzi, mentre si attesta al 10% fra le persone di età compresa fra i 18 e i 34 anni. Dei quasi 5 milioni di poveri, più di due milioni risiedono nel Mezzogiorno e due milioni e mezzo sono donne. In netto aumento sono anche le estorsioni (+19,7 per cento rispetto al 2015). Così come in forte ripresa risultano anche truffe e frodi informatiche (+8,8 per cento). Diminuiscono omicidi e lesioni dolose, ma con tutta evidenza in generale i dati sono preoccupanti e delineano un quadro impietoso. Di fronte a queste statistiche la retorica governativa risulta quantomeno imbarazzante.
Alessandro Della Guglia
1 commento
Articolo che fotografa una situazione agghiacciante, sia demografica che economica e mi permetto di osservare che oramai molti episodi di microcriminalità non vengono neppure denunciati…….per quanto riguarda l’immigrazione è sempre più composta da personaggi cresciuti in contesti tribali e filoislamici,per cui non integrabili e potenzialmente pericolosi…..inoltre fra italiani e non crescono l’analfabetismo e l’ignoranza…..