Roma, 29 mag – Era scampato a un naufragio nel Mediterraneo, non all’imprudenza di fare un bagno in un laghetto di provincia dopo mangiatp: è stata questa l’incredibile sorte di Lesine Sauna, ivoriano di 24 anni, morto annegato nel lago Sirio, a Ivrea. L’uomo era arrivato in Italia dopo il lungo viaggio attraverso il Mediterraneo ed ora viveva all’hotel Eden, nella comunità di immigrati sotto la responsabilità della cooperativa Isola di Ariel di Torino. Secondo alcuni testimoni, il giovane si sarebbe tuffato in acqua da un pontile poco distante dal ristorante Il Cigno, subito dopo aver mangiato, e non è più emerso. La temperatura del lago in questa stagione è ancora molto fredda e raggiunge i 12 metri di profondità. Probabile, quindi, il più classico dei casi di congestione in acqua, come spesso accade fatale.
I sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno cercato per oltre due ore: il cadavere è stato recuperato intorno alle 17,15. Lesine aveva raggiunto l’Italia, nell’estate scorsa, attraversando il Mediterraneo stipato a bordo di una carretta del mare, che si era rovesciata durante l’attraversamento del Mediterraneo. Alcuni suoi compagni erano morti, lui era sopravvissuto, secondo la testimonianza dei responsabili della cooperativa sociale Isola di Ariel, che lo ospitava. Ieri, con altri richiedenti asilo era stato accompagnato in una gita al lago.
Sul posto le forze dell’ordine, i sanitari del 118 e i Vigili del fuoco di Ivrea che hanno cercato per ore il giovane nelle acque del lago Sirio. Le operazioni di ricerca sono state molto difficili perché sotto la piattaforma l’acqua non è limpida. “Lì sotto era molto buio” – racconta Simone Pigat, un triatleta di Agliè che si è gettato in acqua per provare a salvare il ragazzo.
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Non dimenticare che Odino ti vede, caro negro.