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La Dea Roma torna a splendere: terminati i lavori sui fregi dell’Altare della Patria

by Sergio Filacchioni
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Altare

Roma, 25 ottobre – Sono terminati oggi i lavori di restauro dei fregi dell’Altare della Patria: ora che altare e fregio sono stati restaurati apre al pubblico la mostra dedicata all’autore dei fregi, Angelo Zanelli, dal titolo “l’invenzione dei simboli dell’Italia unita”, visitata in anteprima dai ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano e della Difesa Guido Crosetto.

Il restauro dell’Altare

Il grande fregio dell’Altare della Patria con al centro la Dea Roma che emerge dal fondo dorato e con ai lati i fregi allegorici dell’amor patrio e del lavoro è stato finalmente restituito al pubblico.  “Potremmo definire il Vittoriano quasi una cattedrale civile, identitaria, dove affondano le radici della Repubblica e del nostro essere comunità nazionale. Il mio obiettivo è portare in questo luogo quanti più giovani possibile, affinché diventi un luogo della nostra identità nazionale che appartenga a tutti e lo avvertano come la loro casa, soprattutto le giovani generazioni” ha detto il ministro della Cultura all’inaugurazione della Mostra. L’esposizione celebra la conclusione della campagna di restauro del fregio dell’Altare della Patria realizzato dallo scultore lombardo Angelo Zanelli (San Felice di Scovolo, Brescia 1879 – Roma, 1942). Smontati i ponteggi, il fregio è stato restituito agli occhi del pubblico proprio in occasione dell’inaugurazione della mostra. Nel percorso espositivo è possibile inoltre ammirare per la prima volta una selezione di gessi provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano che vantano un legame con l’Altare della Patria e il suo autore, restaurati anch’essi per l’occasione.

La mostra

In mostra sono esposti 57 pezzi, compresi i 44 elementi catalogati e restaurati provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano, un patrimonio fino a pochi mesi fa quasi sconosciuto. Importanti materiali sono giunti in prestito da istituzioni museali e collezionisti italiani. Un ruolo di primo piano ha giocato in tale senso la collaborazione con la Fondazione Brescia Musei, che conserva, da due diversi lasciti del 1985 e del 2005, una considerevole mole di materiali documentari e artistici legata a Zanelli, a sua moglie e ai suoi amici. In accordo con il protocollo d’intesa siglato quest’anno, la Fondazione ha prestato un numero cospicuo di opere, tra disegni, bozzetti e opere finite, compresa la versione del 1925, in argento, della Dea Roma.

Sergio Filacchioni

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