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L’inflazione non รจ questione di moneta, ma di (piena) occupazione

by La Redazione
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Inflazione: una questione solo monetaria?

Roma, 15 ott – In modo del tutto prevedibile, Draghi ha annunciato che per tornare ad un tasso dโ€™inflazione annuale del 2% occorrerร  un non ben specificato โ€œpiรน del previstoโ€.

Puรฒ essere una buona occasione per fare qualche ragionamento intorno a questo misterioso argomento che tanto turba il sonno dei liberisti, in modo da far capire per quale motivo, in effetti, Draghi ha semplicemente detto che lโ€™acqua bagna o il fuoco brucia.

Oramai il lavaggio del cervello delle masse รจ arrivato al punto tale che si accetta acriticamente la teoria quantitativa della moneta (in cui, peraltro, era caduto anche Pound), ovvero lโ€™idea dellโ€™inflazione come fenomeno monetario. Gli economisti neoliberisti ci dicono che la colpa dellโ€™inflazione รจ dello Stato parassita che โ€œstampa monetaโ€ per coprire i suoi disastrosi deficit di bilancio, e quindi dato che cโ€™รจ piรน moneta a caccia degli stessi beni e servizi, รจ naturale che i prezzi si alzino.

Il ragionamento, a livello teorico, fila, lo capirebbe anche un bambino. Ma si รจ mai visto un bambino capire qualcosa di qualsivoglia argomento al di fuori dei film di Hollywood? No, ed in effetti la teoria quantitativa della moneta รจ una fantozziana โ€œcagata pazzescaโ€. A parte che non รจ lo stampare moneta ma lo spenderla che ha effetto sullโ€™economia reale, aumentare la spesa (in gergo la โ€œdomanda aggregataโ€) potrebbe certo produrre un aumento dei prezzi, ma se la logica non รจ unโ€™opinione, solo ed esclusivamente nel caso in cui le imprese non riescano ad adeguare lโ€™offerta di beni e servizi in tempi ragionevolmente rapidi. Esiste perรฒ, in situazioni normali, un solo caso in cui esso possa accadere: la piena occupazione.

Abbiamo detto piรน volte che compito di un governo serio sarebbe quello di effettuare investimenti pubblici in disavanzo, sostenuti direttamente o indirettamente dalla banca centrale per riassorbire la disoccupazione, abbattere la pressione fiscale ed incrementare la produttivitร  del lavoro. Se e quando si raggiungesse quindi la piena occupazione, sarebbe perรฒ dโ€™uopo riassorbire il deficit, per evitare impennate inflazionistiche fuori controllo, ma si capisce facilmente che questo รจ un caso del tutto particolare, e non puรฒ essere usato per spiegare una tendenza generale.

Quindi, da cosa dipendono i prezzi? La risposta potrร  apparire banale, ma una impresa fissa i prezzi sulla base, essenzialmente, dei costi che deve sostenere: salari, energia, tasse, interessi, fornitori, eccโ€ฆ

Concentriamoci sulla prima di queste voci, che รจ poi il maggiore dei costi incomprimibili e chiediamoci esattamente quando รจ che i salari aumentano. Per la legge della domanda e dellโ€™offerta, i salari aumenteranno quando il lavoro sarร  piรน scarso, ovvero la disoccupazione piรน bassa, ovvero i sindacati piรน forti e quindi capaci di strappare salari piรน alti alla parte datoriale.

Tramite la sua spesa pubblica in deficit lo Stato รจ in grado di riassorbire la disoccupazione, e questo ha appunto effetti inflattivi. Certo, dato che anche la produttivitร  cresce – perchรฉ si investe in infrastrutture e capitale fisico – e lโ€™aumento del potere dโ€™acquisto dei lavoratori in situazioni normali sarร  maggiore dellโ€™aumento dei prezzi se le politiche di spesa sono oculate, e se magari alle imprese vengono offerte condizioni fiscali piรน umane, ergo si potrebbe dire che gli unici che ci rimettono veramente da una politica fiscale espansiva siano banche e redditieri, che vedono i loro asset finanziari svalutarsi gradualmente.

Questo รจ vero solo in parte, come giร  notava Michaล‚ Kalecki, economista polacco contemporaneo di Keynes, che aveva compreso le implicazioni meramente politiche del pieno impiego, contrariamente al Lord inglese che considerava la questione solo dal punto di vista macroeconomico. Gli imprenditori, che pure dalla piena occupazione avrebbero da guadagnarci, sono stati โ€œcatturatiโ€ allโ€™interno della narrazione imposta da banche e redditieri per un motivo squisitamente politico. Nella piena occupazione, infatti, salta la disciplina del lavoro e la pace sociale, non essendo piรน il licenziamento uno strumento cogente di politica aziendale. Per cui, nota Kalecki, รจ preferibile un minor profitto compensato perรฒ da un maggior potere e quindi ruolo sociale e politico.

Ovviamente รจ un discorso suicida, in particolare per le pmi che contrariamente alle multinazionali non possono abbattere i propri costi delocalizzando, perchรฉ ha portato i governi a rinunciare al controllo sulla propria banca centrale, finendo strangolati dagli interessi usurai imposti dai โ€œmercatiโ€ e quindi rinunciando (o comunque ridimensionando notevolmente) ogni politica di sostegno alla domanda aggregata.

In questa situazione, solo i detentori di asset finanziari, i cosiddetti creditori prosperano a causa della bassa inflazione, mentre anche le imprese languono per la progressiva erosione del mercato. Certo, รจ colpa anche loro, perchรฉ giร  Ford aveva capito che non si puรฒ avere la botte piena (alti profitti) e la moglie ubriaca (bassi salari), ma in effetti lui era un illuminato.

Ci vorrebbe un sistema piรน efficiente di mediazione politica del conflitto distributivo, perchรฉ oramai si รจ visto che la mera โ€œconcertazioneโ€ ha avvantaggiato solo la parte datoriale la quale si รจ cosรฌ suicidata ed รจ oramai in balia del capitale straniero. Che sia giunto il momento per un nuovo corporativismo?

Forse, lโ€™importante รจ comunque aver capito cosโ€™รจ veramente lโ€™inflazione e quale รจ la portata politica del suo controllo. E quindi capiamo anche perchรฉ Draghi sta semplicemente mentendo: il suo futile Quantitative Easing non inietta liquiditร  nellโ€™economia reale, non pompa la domanda aggregata, ma semplicemente assorbe nel bilancio della Bce asset marci di varia natura (in particolare titoli di Stato) abbattendone i rendimenti.

Non avremo la piena occupazione in questo modo. Solo lโ€™ennesima bolla speculativa finanziaria.

Matteo Rovatti

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9 comments

Mario 15 Ottobre 2015 - 12:47

Ottimo articolo. Per avere idee ancora piรน lucide mi permetto di allegare il programma della Modern Money Theory http://memmt.info/site/programma/

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MATTEO ROVATTI 15 Ottobre 2015 - 12:53

La MMT sposa in pieno la teoria quantitativa della moneta, con la balla per cui le tasse “riducono la moneta per controllare l’inflazione”.
Faccia lei…

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Mario 15 Ottobre 2015 - 2:02

Dalla sua risposta mi rendo conto che lei non capito nemmeno a cosa servono le tasse in uno Stato a moneta sovrana (Fiat Money).
Le consiglio di prendere maggiori info sulla MMT non di offenderla, senza nemmeno conoscerne i rudimenti tra l’altro.

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Mario 15 Ottobre 2015 - 2:10

Il primo link spiega come controllare l’inflazione nell’interesse pubblico.

http://memmt.info/site/controllare-linflazione-nellinteresse-pubblico/

Il secondo link spiega cosa sono le tasse in uno Stato a Moneta sovrana (Fiat Money). Buona Lettura

http://memmt.info/site/tasse/

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MATTEO ROVATTI 15 Ottobre 2015 - 2:11

Eccone n’altro.
Ma non era meglio quando c’era il signoraggio e le scie chimiche e gli OGM ad infestare la rete?
La MMT รจ una puttanata americana inventata da un banchiere che pretende di aver inventato tutto lui.
Io, che invece non sono nessuno, preferisco i classici: Keynes, Kalechi, Minsky, Graziani, Keen, ecc…
Questi hanno detto quello che la MMT “inventa” a posteriori, oltretutto con marchiane esagerazioni e semplificazioni (come, appunto, quella sul ruolo delle tasse, o sulle esportazioni, o sul programma di lavoro garantito alias “nuova cassa del mezzogiorno”).
Caro amico, le assicuro che al mondo non esistono ricette salvifiche, e prendere un modello economico anglosassone come una religione rivelata (“non offendete la MMT, pagani”) non la aiuterร  a campare.

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Mario 15 Ottobre 2015 - 2:17

Guardi che la MMT si rifร  prorpio agli economisti da lei citati.
Mosler non ha inventato nulla , ha semplicemente , insieme ad altri sintetizzato in chiave moderna quel pensiero economico proprio di quei economisti da lei citati.
E sul banchiere, guardi che รจ proprio lei che mi cade sul signoraggio, tra l’altro giร  ampiamente dimostrato come bufala proprio dalla MMT.
Non esistono ricette salvifiche, ma di certo , la MMT รจ l’economia piรน funzionale all’interesse pubblico.

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Matteo Rovatti 15 Ottobre 2015 - 2:37

Credo che lei stia parlando d’altro.
Ma non si preoccupi รจ normale: quando si incontra un guru che sembra aver trovato la quadratura del cerchio, si mette da parte la scienza e si inizia a fare propaganda, come dimostra il fatto di aver subito postato il programma.
Ieri c’era Auriti, oggi Mosler e magari domani ci sarร  Giannino.

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Mario 15 Ottobre 2015 - 3:52

Rispondo al suo commento
E assodato oggi, che Mosler sia il massimo esperto di transizioni finanziarie e sistemi monetari moderni, egli puรฒ essere visto come “guru” ? Se e si, che male ci sarebbe?
Mosler ha trovato la “quadratura del cerchio” ?, Se e si, che male ci sarebbe nell’aver capito come usare una economia che auspica la piena occupzione, il pieno stato sociale, la regolamentazione delle banche e del sistema finanziario.
“Mosler un banchiere”, e dove stร  il problema ? Uno che conosce i sistemi finanziari, assets bancking mi sembra ovvio che abbia avuto o lavorato in banca…..oppure dovremmo avere un operaio della Piaggio..
Lei, caro amico, avrebbe definito “puttanata” la scoperta della penicellina,o il vaccino anti-vaiolo o l’invenzione dell’automobile, del telefono, o in generale le ricerche scentifiche che hanno permesso il progresso
dell’umanitร  . Morale: Nella storia, le grandi scoperte o idee che risultino troppo RADICALI sono sempre state oggetto di critica fin quanto esse non vengono comprovate. Nel frattempo, mentre aspettiamo di sapere se la MMT รจ una puttanata, spero che Lei trovi la soluzione per ridare una casa a chi non ha casa, ai disoccupati, a chi si รจ suicidato, ai precari,a chi รจ costretto a 57 anni a ritornare a lavorare per 800 euro al mese, a chi sa che il futuro dei propri figli รจ distrutto…ecc.
Io mi tengo la mia “fede” o forse speranza, a lei, il suo cinismo.
La saluto

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Matteo Rovatti 15 Ottobre 2015 - 5:22

Ma la MMT รจ tutto furchรจ radicale, stimato interlocutore.
Io ho scritto cose molto piรน radicali, ma senza avere la pretesa di essere un innovatore, dato che nulla รจ farina del mio sacco.
Fanfani, Mattei o Craxi, per dire, erano molto piรน radicali di Mosler.
Lei รจ evidentemente animato da ottime intenzioni, ma purtroppo ha il tipico atteggiamento fideistico di chi ha appena scoperto qualcosa e si รจ convertito ad essa come mostra il fatto che paragona la MMT ad una scoperta scientifica come la penicillina.
La MMT non ha nulla di innovativo, commette alcuni errori marchiani che sono stati rilevati da gente sicuramente non liberista ed al lato pratico propone delle sciocchezze come il programma di lavoro garantito.
Come il reddito di cittadinanza, รจ semplicemente una misura deflattiva dei salari, per rendere appetibile qualunque lavoro con salario superiore a quello base.
Non dobbiamo, viceversa, inventarci nulla di nuovo, una volta recuperata la sovranitร  legislativa, monetaria e doganale, ma fare quello che si รจ sempre fatto: investimenti pubblici in funzione anti ciclica, stabilizzazione del rapporto di lavoro subordinato, nazionalizzazione dei settori strategici e delle banche, protezionismo, ecc…

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