L’affresco, che raffigura un cervo e alberi da frutto, è stato ritrovato adagiato verso il basso, come se, nel corso della successiva ricostruzione, ciò che rimaneva della parete fosse stato semplicemente lasciato lì dov’era e coperto dai nuovi lavori. “Doveva essere incredibilmente costoso. Il proprietario”, aggiunge Betts, “poteva permettersi il meglio. È un intonaco sofisticato e per realizzarlo sono stati usati pigmenti rossi molto rari probabilmente importati dalla Spagna. Non è il primo esemplare che troviamo nella zona di Lime Street, per cui possiamo supporre che qui vivesse l’élite di Roma, con la raffinatezza ed il denaro sufficienti ad impiegare pittori per gli affreschi. Era la Chelsea o l’Hampstead della Londra romana”.
Sono stati proprio i Romani, infatti, nel 43 d.C., a dar vita al primo insediamento dell’attuale metropoli di Londra, che oggi conta circa 8 milioni di abitanti (12 includendo l’area metropolitana). Col nome di Londinium, il suo perimetro includeva grosso modo quella che adesso è l’area della City, al quale ci si riferiva fino al 1889 per definire la città prima dell’ampliamento e dell’istituzione della Contea di Londra ed, infine, dal 1965, della Grande Londra, che ormai comprende 32 borghi in aggiunta al nucleo originario fondato dai Romani. Dopo il V secolo, le popolazioni anglosassoni che si erano stabilite nei dintorni dell’attuale Covent Garden, riutilizzarono proprio le fortificazioni romane per difendersi dagli attacchi vichinghi.
Emmanuel Raffaele
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