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Londra, via il nome di Shaw dall’accademia di arte drammatica. “Era razzista”

by Cristina Gauri
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shaw

Londra, 14 set – E fu così che la cancel culture e il Black lives matter si ingoiarono pure George Bernard Shaw. L’onda lunga delle proteste per la morte di George Floyd, diventata ormai una scusa con la quale operare la distruzione della storia e della cultura dell’Occidente, si è abbattuta sul Premio Nobel irlandese per la letteratura.

Accade alla Royal academy of dramatic arts di Londra, dove gli studenti vogliono bandire il nome di Shaw dalla scuola, di cui il drammaturgo è stato uno dei primi membri. E non solo fu membro: Shaw, che nel 1939 vinse il premio Oscar per My fair lady, l’adattamento cinematografico di Pygmalion, aveva deciso di destinare all’Academy un terzo delle royalties delle sue opere (nel 2019 pari a 78mila sterline).

Ora che il copyright è scaduto (leggi: non arrivano più soldi) gli studenti della Rada decidono che Shaw era un personaggio che «ha abbracciato ideologie razziste» e l’eugenetica. Motivo? Quelle frasi di ammirazione Mussolini, che lo scrittore definì «un indispensabile e adorato tiranno» e per il fascismo, che considerava «efficace» perché, scriveva, «durante il mio soggiorno in Italia» avvenuto nel Ventennio «mi sono convinto che il popolo è tanto stanco dell’indisciplina e della vacuità parlamentare».

Insomma, materiale a vagonate per fare impazzire i collettivi di studentelli libtard della Rada. Che non si sono fermati al nome di Shaw, ma hanno dichiarato guerra persino alla pronuncia standard (received pronunciation), cioè la corretta dizione britannica, quella senza accenti dialettali. Secondo gli illuminati progressisti dell’accademia, gli studenti dovrebbero essere incoraggiati ad utilizzare il proprio accento e la propria cadenza, anche e soprattutto recitando copioni classici: un atteggiamento che dovrebbe riguardare soprattutto gli studenti immigrati e appartenenti a minoranze etniche, che non sarebbero così più obbligati a «snaturare» la propria etnicità nel nome della corretta dizione – che ovviamente viene vista come oppressiva, patriarcale, fascista e colonialista.   

Cristina Gauri

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3 comments

Anton 14 Settembre 2020 - 8:31

George Bernard Shaw?
Quello che assieme a Graham Walls, Sidney Webb, Sydney Olivier e Annie Besant fondò la Fabian Society?

Avrò capito male io, allora: ero convinto del fatto che il caos che ci circonda quotidianamente fosse ispirato anche dalla Fabian Society di Sir Shaw… 🙄 Mah!

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Filippo 14 Settembre 2020 - 9:59

Un giorno ci sveglieremo e tutte queste cazzate politicamente corrette saranno state solamente un brutto sogno!

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roberto 15 Settembre 2020 - 7:53

C’è da dubitare della efficacia didattica dell’Accademia… Ormai siamo al delirio più allucinante! Poi l’uso dell’accento: vogliono, evidentemente, disgregare la Civiltà Occidentale, trasformandola in una Babele. Chiaramente, le pronunce accettate saranno quelle africani Zante, così ci sentiremo tutti a casa (loro!)

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