Home » Le curve che hanno attaccato Napolitano? Il banale risultato delle santificazioni imposte

Le curve che hanno attaccato Napolitano? Il banale risultato delle santificazioni imposte

by Stelio Fergola
0 commento
napolitano santificazione

Roma, 26 sett –  Giorgio Napolitano come Mario Monti, di recente come Mario Draghi. Quando santifichi da ogni parte e senza alcuna attinenza con la realtà, è plausibile che qualcuno reagisca mandandoti al proverbiale “bel paese”, per non dire altro. Lo dimostra la reazione delle curve negli stadi al minuto di silenzio sull’appena scomparso ex presidente della Repubblica, la cui storia politica è palese e non ha nulla da glorificare, tranne per la solita stampa mainstream che come sempre non si può neanche prendere in considerazione.

La santificazione forzata di Napolitano non ha nulla a che fare con la realtà

Con Sandro Pertini il giochino ha funzionato, perché non c’erano i social e ciò ha permesso di “disperdere” le miserie e le controversie di un uomo diventato il più amato dagli italiani per un’esultanza in una finale dei mondiali di Spagna, a quanto pare più importante del cordoglio per Tito più altre affinità e banalità ben note di cui però non discuteremo in questa sede, perché non c’è tempo né spazio. Per Napolitano e per qualsiasi presidente esercitante le sue funzioni nell’era di Internet è molto più complicato, perché le poesie e le fregnacce vengono smentite in tempo reale, ed è difficile sconfessare il tradimento peggiore della storia della Repubblica, ovvero quello del 2011, senza che la gente non se ne accorga proprio. Quanto meno nel breve periodo (nel lungo, purtroppo, la capacità di manipolazione permane, anche nel creare amori storici mai avvenuti o comunque non così palesi come si potrebbe pensare). Il punto è che santificare Napolitano non ha niente a che vedere con la realtà. Il minuto di silenzio, in qualche maniera, viene inquadrato in questo contesto. Con tutte le conseguenze del caso.

Non solo i tifosi del Verona

Non sono soltanto i tifosi del Verona che, a San Siro, hanno manifestato apperta ostilità per l’ex capo dello Stato appena defunto, ma anche quelli di Lazio, Empoli, Fiorentina, Udinese. Tutte le società multate, perché si deve amare per forza ciò che nessuno – o comunque in molti pochi – ha veramente amato. Stesso copione di Monti, colui che ci aveva salvato dal fallimento certo, immediato, forse anche dall’autosterminio. Identico per Draghi, incensato da tutti e da sondaggi perfino di dubbia validità. Le santificazioni forzate possono portare a sgradevoli reazioni. Perché sebbene il popolo italiano sia in coma, può anche esprimere un minimo risentimento di fronte alle evidenti – scusate il francese – prese per il culo. Capita, cari sistemici.

Stelio Fergola

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati