Roma, 3 gen – Deliri sui fascisti e su Beatrice Venezi. Avevamo già assistito a scene del tutto similmnente imbarazzanti alcuni mesi fa, sempre in terra francese, quando il popolare direttore d’orchestra era stato contestato da similari intelligentoni dell’antagonismo pseudorosso ma diremmo soprattutto “pseudointelligente”.
“Niente fascisti all’Opera”: il delirante striscione contro la Venezi
Beatrice Venezi, si sa, sarebbe “colpevole” di essere amica di Giorgia Meloni. Allora come oggi. Ammesso e non concesso di assecondare la delirante narrazione della “Meloni fascista”, chiaramente, ma in un caos culturale, mentale e intellettuale di questo livello ci si dimentica dei dettagli per recepire le scene più grossolane e francamente imbarazzanti. Al termine del concerto di Nizza, comunque, gli antifà transalpini si sono affacciati dalla piccioniaia esibendo uno striscione nel quale Beatrice Venezi veniva accusata di “fascismo” per effetto della sua vicinanza a Fratelli d’Italia. Il video, pubblicato anche dal Fatto Quotidiano, si commenta da solo.
Il pubblico zittisce gli imbecilli
Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, e chi è causa della propria ridicolaggine pure. Così il pubblico etichetta nel solo modo possibile la sedicente “protesta”: come una figuraccia. O come una pagliacciata, se preferite. Niente ha impedito la standing ovation del pubblico, gelando i sedicenti combattenti per la libertà e inchiodandoli al loro infimo livello pseudointellettuale.