Roma, 25 mag – Tanto valeva fare Papa Eugenio Scalfari, che almeno il tono pontificale ce l’ha di suo. Francesco stupisce ancora una volta e dà un ulteriore colpo alla sua credibilità.
Stavolta si tratta di un’intervista concessa a La Voz del Pueblo, un quotidiano argentino.
Parlando delle sue abitudini private, Bergoglio spiega: “Leggo solamente un giornale, La Repubblica, che è un quotidiano per i ceti medi. Lo leggo al mattino e non mi toglie più di 10 minuti. La televisione, non la guardo dal 1990, è un voto che ho fatto alla Vergine del Carmelo la notte del 15 luglio 1990”.
Il massimo esponente del cattolicesimo, quindi, si forma le sue opinioni sul mondo esclusivamente attraverso la lente del quotidiano di Ezio Mauro, dato che non legge altro, non guarda la tv e – come spiega in seguito nella stessa intervista – non naviga nemmeno su internet.
Il particolare è inquietante e non solo perché sulla scrivania del Pontefice sembrano mancare i giornali cattolici, dall’Osservatore romano ad Avvenire, ma proprio per la povertà spirituale e la scarsissima vivacità intellettuale che viene evidenziata da queste parole.
Tanto più che questa ostentazione di ignoranza non avviene da parte di un Papa poco interventista, ma da parte di uno che non cessa di “fare politica”, sia pur attraverso i canoni tipicamente vaticani. I fedeli sono avvisati, quindi. Da oggi basta seguire Bergoglio, se proprio non potete farne a meno andate alla fonte, scegliete l’originale. Togliete la Bibbia dal comodino e metteteci Repubblica.
Giorgio Nigra