Roma, 8 mag – Tutto è iniziato con la tragica morte, a metà aprile, di Eloise Aimee Parry, era una ragazza inglese di appena 21 anni, deceduta a causa di alcune pillole dimagranti acquistate online. Subito è stato messo sotto accusa il componente dinitrofenolo (DNP), una sostanza considerata altamente tossica e di cui Eloise avrebbe fatto abuso, fino a provocarsi un’overdose.
La Food Standards Agency britannica lanciò un appello per evitare che i cittadini proseguissero ad acquistare questo tipo di prodotti, soprattutto le pillole che contengono quella sostanza, molto pericolose per la salute. Si capì subito anche che quelle pillole dimagranti non avrebbero dovuto essere messe in vendita, in quanto assolutamente non adatte per il consumo umano.
È notizia di queste ore che l’allarme è stato elevato al massimo grado, con l’intervento dell’Interpol che ha lanciato un’allerta generalizzata su pillole dimagranti e creme a base di 2,4-dinitrofenolo, una sostanza illecita e potenzialmente letale utilizzata anche dai culturisti. Oltre ai pericoli legati alla sostanza, i rischi sono amplificati dalla produzione illegale, in laboratori clandestini che espongono i consumatori al rischio di sovradosaggio e contaminazioni.
Pillole a base di DNP possono tuttavia essere acquistate in rete con una certa facilità, anche perché sono spesso “mascherate” con nomi di fantasia, come “Pure Caffeine 200mg” (commercializzato per lungo tempo da una ditta tedesca), o “curcuma”, tanto per fare due esempi.
Il problema è che quantità elevate di DNP (tra 1.000 a 3.000 mg, equivalenti a 4-10 compresse) possono essere letali, inoltre la sostanza si accumula nell’organismo e non esistono antidoti in grado di salvare la vita del paziente dopo intossicazione con una dose letale.
Il dinitrofenolo è una sostanza in grado di provocare un brusco aumento del metabolismo ma anche in dosi apparentemente moderate può causare alterazioni dello stato psichico, collasso e morte. Si tratta di una sostanza illegale come alimento ma legalmente presente in commercio come pesticida e fertilizzante, essendo inoltre utilizzato nella produzione di coloranti e conservanti per il legno.
In Italia il DNP non è notificato come integratore e non è autorizzato come farmaco, per cui non può essere venduto, ma sussiste comunque il rischio di distribuzione online, che consente di superare la barriera delle prescrizioni mediche.
Oltre ad alcuni paesi orientali, la Guyana, confinante col Venezuela, è noto per essere un “paradiso” per le contraffazioni farmacologiche, grazie all’assenza di una vera e propria struttura statale e di controllo.
La raccomandazione a tutti i giovani italiani è quella di non ricorrere mai a soluzioni “fai da te” in materia di terapie, come quelle per il dimagrimento, che devono a tutti gli effetti essere considerate materia medica come per qualsiasi altra “malattia”.
Più in generale, è bene sapere che, fatta eccezione per pochi disturbi di lieve entità, e talvolta nemmeno quelli, non esistono bacchette (e pillole) magiche per risolvere i propri problemi sia di salute che estetici: il ricorso al proprio medico di fiducia è sempre e comunque una buona pratica. E infine, anche una buona dose di accettazione di noi stessi come siamo, esteticamente parlando, non farebbe così male.
Francesco Meneguzzo
2 comments
scusa, potresti chiarirmi cosa c’entra la “curcuma”?
la curcuma è una spezia molto diffusa ed usata da millenni, e sembra abbia anche buone ricadute sulla salute, stimolando la bile ed aiutando il fegato, ma agendo anche da disintossicante e favorendo la mobilità articolare
questa informazione invece è alquanto allarmate!
Laura, è scritto nell’articolo che “… sono spesso “mascherate” con nomi di fantasia, come “Pure Caffeine 200mg” (commercializzato per lungo tempo da una ditta tedesca), o “curcuma”, tanto per fare due esempi.”
Significa che alcune di quelle pillole tossiche sono *spacciate* per sostanze a base di curcuma, delle cui qualità non dubito, anzi il fatto che sia notoriamente benefica evidentemente costituisce un vantaggio per i contraffattori.