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Royal Navy, anche le eliche non funzionano: cosa succede alla marina britannica?

by La Redazione
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Roma, 10 feb – Una nuova grana per la marina di Sua Maestà britannica: dopo i mancati reclutamenti e l’epic fail dello scontro tra due cacciamine nel golfo Persico, arriva un problema tecnico costringe l’ammiraglia della flotta, la portaerei HMS Queen Elizabeth, a un fermo tecnico non previsto.

Marina britannica, i problemi della Queen Elizabeth

In vista della massiccia esercitazione Nato, Steadfast Defender 24, definita dai media la più grande esercitazione Nato dai tempi della guerra fredda, con un comunicato su X ha dichiarato che la portaerei Queen Elizabeth per un problema all’albero dell’elica di dritta non potrà prendere parte alla massiccia esercitazione a tutela dei confini orientali della Nato in chiave anti-russa. Operativamente il ruolo della Queen Elizabeth verrà coperto dalla seconda unità della classe, HMS Prince of Wales, eliminando quindi la possibilità che una delle due portaerei britanniche possa prendere parte alle azioni contro gli Houthi, o ufficialmente Ansar Allah, nel Golfo Persico.

Quello agli alberi porta-elica delle portaerei classe Queen Elizabeth è un nuovo e vecchio problema al tempo stesso. Entrambe le unità, Queen Elizabeth e Prince of Wales hanno infatti già sofferto in passato di problemi alle eliche e agli assi, nonostante siano caratterizzate da un sistema che elimina la necessità di riduttori nella trasmissione e quindi, teoricamente, avrebbe garantito una migliore affidabilità dell’impianto.

La classe Queen Elizabeth è infatti mossa da un sistema a Propulsione elettrica integrata: le eliche sono azionate da motori elettrici alimentati dall’eletricità trifase generata da un complesso di 2 turbine a gas Rolls-Royce Marine Trent MT30 e quattro motori diesel Wärtsilä. Questo evita i complessi sistemi di riduttori e accoppiamento di diversi motori sugli alberi delle eliche che hanno compromesso l’affidabilità delle famigerate LCS classe Independence.

Storie vecchie…

Pure fin da prima dell’entrata in servizio la Queen Elizabeth ha manifestato problemi alle eliche e relativi alberi portaelica. A luglio 2017, durante le prove in mare, era emerso un disallineamento di soli 12 mm sulle staffe di supporto dell’albero portaelica che aveva causato problemi di rumorosità, resistenza e usura che avevano causato anche sfridi e detriti finiti sull’elica. Risolto apparentemente il problema nemmeno cinque mesi dopo, dieci giorni dopo la consegna ufficiale alla Royal Navy era emerso che uno degli anelli di tenuta di degli alberi portaelica non era stagno e causava un infiltrazione da 200 litri d’acqua di mare l’ora. Non un problema tale da compromettere la tenuta della portaerei, ma sicuramente un duro colpo per l’orgoglio britannico.

Pure la Queen Elizabeth rappresentava un’unità nuova e ambiziosa, con un tonnellaggio triplo rispetto a quello delle altre unità britanniche come le precedenti portaerei classe Invincible e le navi da sbarco classe Albion, e dalla genesi lunga e complessa. Basti pensare che un primo tempo le Queen Elizabeth dovevano essere dotate di catapulte analoghe a quelle delle portaerei statunitensi e relativi F-35C, per poi optare su di una componente imbarcata di F-35B a decollo verticale da sky-jump (o trampolino) come sul Cavour.

Insomma il problema agli alberi portaelica poteva essere un inevitabile difetto di gioventù. E invece alla fine dell’agosto 2022 anche la seconda unità della classe la HMS Prince of Wales è andata incontro a un nuovo problema agli alberi delle eliche: mentre era in navigazione verso un’esercitazione con le marine statunitensi e canadesi si è verificato un grave problema al uno dei giunti che costituiscono l’albero portaelica. Dalle descrizioni riportati dai giornali un problema non dissimile dal primo inconveniente occorso alla Queen Elizabeth ma più grave visto che oltre ai danni all’albero e all’elica si erano aggiunti danni superficiali al timone. La Prince of Wales dopo essere rimasta alcuni mesi in cantiere per le riparazioni è rientrata in servizio nel maggio 2023.

…e nuove noie

E oggi un nuovo intoppo alla Queen Elizabeth, pure la Royal Navy tiene a precisare che le noie meccaniche che si sono verificate alle due portaerei hanno cause diverse e quello occorso nei giorni scorsi sembrerebbe legato a un un problema di usura nell’accoppiamento tra elica ed albero, e non in problemi di disallineamento dell’albero come nei casi precedenti.

Al di là dei dettagli tecnici resta sul piano della comunicazione un altro smacco per le forze NATO in un periodo particolarmente caldo sul piano internazionale. E sul piano tecnologico altra dimostrazione non richiesta di come la superiorità tecnologica occidentale, sembri sul piano industriale e di implementazione operativa, sempre più lontana dalla realtà.

Come, per rimanere in tema di portaerei, la notizia che il Pentagono ha dichiarato “inidonei dal punto di vista operativo” i CMV-22B Osprey della Marina, i convertiplani destinati a rimpiazzare i vecchi bimotori C-2 Greyhound come aerei da trasporto e collegamento. A rendere inidonei i CMV-22B, velivolo estremamente complesso combinando le caratteristiche di un aereo e di un elicottero, solo un problema a un sistema secondario, l’impianto antighiaccio dell’Osprey.

Flavio Bartolucci

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