Roma, 20 apr – Questo è il bello della democrazia: è stato il primo commento di Matteo Salvini alla notizia della candidatura di Ilaria Salis nelle liste di Avs: “Mi piacerebbe un confronto sul futuro dell’Italia e dell’Europa tra lei e il generale Vannacci“, ha poi scritto il leader della Lega. Più che politica sembra diventato lo scambio di figurine.
Salvini e il bello della democrazia
Peccato che il “bello della democrazia” in questo caso sia una sonora fregatura: in effetti non ci vuole una volpe per capire che la candidatura della Salis è una manovra del “nuovo soccorso rosso” per liberare la compagna da un processo che la vede alla sbarra insieme ad un certo modus operandi antifascista di eliminare gli avversari politici. Salis candidata è un pugno in un occhio e nessuno show con il frontman del sovranismo all’amatriciana Vannacci può essere una seria e concreta proposta. Se loro stanno legittimando la violenza politica come via rapida per raggiungere una poltrona da parlamentare il Leghista non fa altro che legittimare la loro operazione. Un vassallaggio politico che da uno dei leader della maggioranza risulta ancora più inaccettabile: dopo anni e anni di sinistra inquisitrice, di richieste di abiure e di lotta politica a suon di dichiarazioni di antifascismo questa era il momento di tenere le cosiddette “palle quadrate”, non di confronto e democrazia. Insomma che fine ha fatto la dimensione del conflitto che almeno a sinistra sembra ancora viva? Paga di più arretrare, sfuggire le polemiche, abbandonare il campo piuttosto che schierarsi apertamente contro quello che a tutti sembra una forzatura – Pd compreso? Evidentemente in questa dimensione di post-politici esiste sola la realtà degli idoli: organizzare il ring mediatico Salis – Vannacci dev’essere stata veramente l’idea più brillante che gli è passata per la testa. Anche perchè – parliamoci chiaro – a chi dovrebbe fregare dell’opinione della Salis sul futuro d’Italia e Europa? O forse è un modo per tirare dentro Vannacci al carrozzone Leghista, schierandolo in un match con la maestrina della banda del martello? Tutto grottesco: dicono sia questo il bello.
Sergio Filacchioni