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Roma, 6 giu – Contrariamente all’opinione popolare, il “Vallo Atlantico” tedesco in Normandia era tutto tranne che formidabile, essendo le sue fortificazioni solo parzialmente costruite alla data dello sbarco Alleato il 6 giugno 1944, e presidiato da unità tedesche di seconda linea o da truppe dell’est volontarie, di basso morale e valore combattivo. Uno dei pochi tratti ben muniti fu, per sfortuna americana, proprio la loro zona di sbarco, Omaha Beach. I capisaldi (in tedesco Widerstandsnest, WN) in quel settore causarono 2.400 morti e migliaia di feriti ai GI sbarcanti, prima di essere soppressi dall’artiglieria navale nemica e dai gruppi d’assalto e carri armati americani sbarcati.
Il caporale Heinrich Severloh la “bestia di Omaha”
In particolare il WN 62 tra i settori Easy Red e Fox Green, presidiato da 40 soldati della 352. e 716. Infanterie-Division, molti veterani dal fronte russo. Tra questi, il ventenne caporale Heinrich Severloh fu uno dei cardini della difesa; per nove ore infatti, dopo che ormai quasi tutti i WN nell’intero settore erano stati distrutti o investiti dagli americani, continuò a sparare con la sua MG 42 sui reparti nemici avanzanti, prima dalla sua postazione fortificata e poi quando questa fu fatta segno del tiro diretto dei cacciatorpediniere americani, da una trincea trenta metri sopra la spiaggia – in una eccezionale foto dell’epoca si nota la vampa di bocca della sua mitragliatrice, visibile dalle navi Alleate, mentre sta sparando sulla spiaggia sottostante.
Severloh e la sua micidiale MG 42, capace di una cadenza di fuoco di 1.200 colpi al minuto (anche cambiando frequentemente la canna, Severloh ricorse a sparare con il suo fucile K98k di tanto in tanto per farle raffreddare), spararono 12.000 colpi durante tutta la giornata, per poi riuscire a ripiegare con due suoi camerati superstiti una volta finite le munizioni: il suo comandante e la maggior parte dei difensori del WN 62 erano stati uccisi dagli attaccanti nelle ore precedenti. Severloh sarà catturato il giorno dopo dagli americani a Colleville-sur-Mer, un villaggio alle spalle della spiaggia, e inviato in prigionia, da dove sarà rilasciato nel 1947.
Soprannominato “la bestia di Omaha” nel dopoguerra, gli verrà attribuito di aver colpito 2.000 americani sbarcati: nella realtà la cifra più attendibile potrebbe essere di circa 1.000 tra morti e feriti. Citato in diversi libri di memorie e storico-militari, oltre che nel classico di Cornelius Ryan “Il giorno più lungo“, nel 1960 incontrerà il cappellano militare USA David Silva, che era stato colpito proprio a Omaha. Severloh è morto nel 2006, all’età di 82 anni.
Andrea Lombardi
1 commento
.. affrontate una mitragliatrice, in luogo completamente scoperto, uscendo da un mezzo da sbarco è, quasi, un suicidio…al mitraglere basta puntare contro l’ uscita dell’ imbarcazione, per fare una strage e fermare lo sbarco…Onore a chi seppe affrontare sicura morte…