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Sberle e McNuggets: la “liberazione” dell’ANPI è esilarante

by Enrico Colonna
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Roma, 13 apr – Spesso, quando si arriva a ridosso della “Festa del liberazione”, si assiste ad un botta e risposta vecchio e stantio, tra una sinistra che strilla indignata e una destra che le paga il pizzo ideologico. Quest’anno però, in provincia di Varese, a spezzare la monotonia del dibattito sul 25 aprile ci hanno pensato i ragazzi del Blocco Studentesco, con diversi striscioni goliardici che prendono di mira i rappresentanti locali dell’ANPI dopo le imbarazzanti uscite di qualche giorno fa.

La liberazione è una cagata pazzesca

In occasione di un incontro con gli studenti dell’Istituto Carlo Volonté di Luino, i rappresentanti dell’ANPI, tra cui il presidente provinciale Ester De Tomasi, hanno dato vita ad un vero e proprio teatrino che non poteva non strappare qualche risata, tra implicite (auto) denigrazioni e minacce di sberle. Dapprima, come si legge anche nel comunicato diffuso dai militanti varesini del Blocco Studentesco, i rappresentanti dell’ANPI hanno utilizzato un insolito paragone per spiegare la “Liberazione” agli studenti: “Immaginate di andare al McDonald e di mangiare dei Chicken McNuggets. Lo fate per tanti giorni di fila e non riuscite mai ad andare in bagno, fino a quando, il quinto giorno, ce la fate. Ecco questa è la Liberazione”. Sostanzialmente l’ANPI è riuscita nel capolavoro di autodefinirsi custode della memoria di una “cagata pazzesca”. E infatti tra gli striscioni del Blocco Studentesco i riferimenti all’arcinota citazione fantozziana non sono mancati.

La liberazione tra sberle e McNuggets

Quel che più diverte però è che, a fronte dell’indignazione che si è scatenata a seguito dell’azione, gli striscioni non fanno altro che riprendere le parole dei rappresentanti dell’ANPI. Quindi, in buona sostanza, chi chiede che gli autori dell’azione vengano perseguiti, chiede di fatto che vengano perseguiti anche i vertici locali dell’ANPI. Hanno cercato, come sempre, di puntare il dito contro qualcuno, salvo poi accorgersi che il “qualcuno” contro cui puntare il dito sono loro e la loro controparte, ovvero la destra istituzionale. L’episodio ha fatto molto scalpore anche in virtù dell’altra uscita di cui si è resa protagonista l’ANPI varesina, quando, a seguito di un intervento tutto sommato ovvio sulle diverse anime delle bande partigiane. Il presidente dell’ANPI Ester De Tomasi ha minacciato di “sberle” lo studente autore dell’intervento sgradito.

Il re è nudo

A ben vedere lo studente, il quale ha peraltro “rimproverato” l’ANPI per il paragone con la “Liberazione intestinale”, ha detto sostanzialmente un’ovvietà, ovvero che le bande partigiane erano composte da diverse anime politiche e che la componente social-comunista non disdegnava certo la prospettiva di trasformare la guerra civile in un prodromo della presa del potere da parte dell’ala rossa del CLN. Al che, il presidente dell’ANPI è sbottata in un “adesso vorrei prenderti a sberle”. Si legge infatti nella nota diffusa dai militanti del Blocco Studentesco:“Dopo la gag sulla ‘liberazione intestinale’, ne segue un’altra in cui l’antifascista di sinistra urla minacce all’antifascista di destra (sic, dal momento che ha anche rimproverato l’ANPI per il paragone usato poco prima). Insomma, uno spassosissimo teatrino tutto democratico di fronte al quale non possiamo che ridere di gusto e andare a prendere i popcorn”. Dunque, due piccioni con una fava come si dice in questi casi: in un colpo solo i militanti del Blocco Studentesco hanno messo a nudo le contraddizioni di tutto un sistema, irridendo tanto le sue espressioni governative quanto quelle pseudo-partigiane.

Sistema a doppio volto

In effetti, l’ANPI pur contestando (rigorosamente a parole) l’attuale governo, continuano a beneficiare del finanziamento pubblico e del protocollo d’intesa tra ANPI e Ministero dell’Istruzione, rinnovato ormai quasi un anno fa dal ministro Giuseppe Valditara. Si può dunque benissimo parlare di un sistema a doppio volto, in cui – volontariamente o meno – governo e partigiani sono alleati nel reprimere il dissenso, attraverso l’ormai vecchio e stantio antifascismo. E con quest’azione, i ragazzi del Blocco l’hanno messo in evidenza ancor di più.

Di Enrico Colonna

 

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