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Scuola, il punto sulla sicurezza degli edifici: è ora di dichiarare lo stato d’emergenza

by Andrea Grieco
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Roma, 18 gen – La situazione fatiscente degli edifici scolastici italiani è da anni in cima al dibattito ma, nonostante molte parole si siano spese dai vari ministri susseguitisi nel tempo, non sono stati fatti né reali interventi di manutenzione né un piano d’azione sulla tematica. Gli istituti si trovano ad oggi in un vero e proprio stato d’emergenza in materia di sicurezza delle strutture, nonostante la politica continua a fare orecchie da mercante. Su tutta la penisola pesano i ritardi negli interventi di messa in sicurezzaefficientamento energetico e accesso ai servizi di base.

La scuola crolla

I dati pubblicati dalla XXII edizione di Ecosistema Scuola di Legambiente mostrano come, sebbene l’81% delle amministrazioni abbia dichiarato di aver realizzato interventi per migliorare l’efficientamento energetico, in realtà meno di un quinto delle strutture sono state interessate dai progetti. A livello nazionale, tra l’inizio del 2017 e la fine del 2021, circa il 59,3% delle scuole ha beneficiato di interventi di manutenzione straordinaria, anche se il 30,6% degli edifici necessita ancora di interventi. La messa in sicurezza delle strutture ha interessato solamente il 12% degli istituti e, nonostante più della metà dei capoluoghi di provincia abbia dichiarato di avere realizzato interventi di adeguamento sismico, solamente il 3% delle scuole è stato realmente interessato dal procedimento.

Studenti abbandonati da anni

Le problematiche legate all’edilizia scolastica affliggono da anni milioni di studenti, mettendo a rischio la propria vita oltre che il normale diritto allo studio. Uno degli ultimi fatti di cronaca è stato appunto il crollo dell’aula magna di Geologia dell’Università di Cagliari, una strage scampata per un soffio alla quale non sono state date risposte adeguate. Giornalmente si riportano fatti di cronaca su crolli, riscaldamenti non funzionanti e altri inconvenienti: gli studenti si confermano ancora una volta una delle categorie meno ascoltate e difese.

Andrea Grieco

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