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La società multirazziale come esempio di ingegneria sociale

by La Redazione
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Roma, 24 dic – Non desta alcuno stupore notare come la Chiesa (che si è sempre vista come una societas perfecta) e la sinistra (nelle sue varie anime) spingano verso lo ius soli e, più in generale, verso la società multirazziale.

Non si tratta che dell’ennesima testimonianza della loro innata vocazione al costruttivismo sociale, al sogno, cioè, di edificare una società partendo dalla metànoia cristiana o dalla pagina bianca dei rivoluzionari, attraverso un’opera appunto di ingegneria sociale. Ne parlava nel 1790 Edmund Burke in una pagina celebre delle sue Riflessioni sulla rivoluzione in Francia: “Non posso immaginare un uomo giunto a una presunzione tale da considerare il proprio Paese solo una carte blanche su cui poter scribacchiare qualsiasi cosa gli aggrada”, aggiungendo profeticamente che tale disegno si sarebbe rivelato sommamente “pericoloso nell’esecuzione”. Ben altra cosa, insomma, sia detto per inciso, dalla rivoluzione conservatrice inglese.

Il presupposto è sempre lo stesso, ovvero la pretesa di sapere quale sia la migliore forma di società, cosa sia meglio per tutti, quale sia il modello più evoluto, più capace di produrre emancipazione, arricchimento culturale, e tutto l’immancabile refrain retorico d’accompagnamento. Per cui, chi si oppone a questo modello è inevitabilmente un oscurantista, un reazionario eccetera eccetera. Il Berlin de La libertà e i suoi traditori scriveva, non a caso in riferimento a Roussea: “Tu puoi pensare di essere libero, puoi pensare di essere felice, puoi pensare di essere questo o quello, ma io so meglio di te cosa sei, che cosa vuoi, che cosa ti libererà”. Queste parole valgono anche per gli ingegneri sociali della società multirazziale, che a colpi di totalitarismo angelico (splendida definizione di Richard Millet), cioè nascondendosi dietro le solite ‘migliori intenzioni’, vogliono imporre a tutti, spacciandolo per il meglio, il loro modello sociale. Ma la realtà, si sa, finisce sempre per trovare il modo di opporre a questi incubi costruttivisti la sua sorda, opaca, dura resistenza…

Giovanni Damiano

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Raffo 24 Dicembre 2017 - 1:08

Altro che ingegneria sociale….. Mattanza sociale,uccidono idee e libertà degli italiani….odiosi catto- comunisti, chiesa complice di questa invasione e sostituzione razziale….personaggi vomitevoli.

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Werner 25 Dicembre 2017 - 12:10

La Chiesa di oggi, nata dal CV II del 1962, che parla di società multirazziale e di ius soli, è impregnata di universalismo laico illuminista, che non ha nulla a che vedere con l’universalismo cattolico. L’universalismo laico è per l’omologazione e il meticciato selvaggio, quello cattolico, che pone uguaglianza e dignità a tutti gli uomini, e insegna a rispettare gli altri come sé stessi, non è per l’eliminazione delle differenze etno-razziali del pianeta, perché sono considerate una creazione del Padre Eterno.

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