Lo conobbi allora. L’uomo era fascinoso. Temerario, elegante e anticonformista, fu uno dei protagonisti centrali del rilancio della destra politica in una metropoli devastata dall’odio, intrisa da culture mortifere. Il 29 aprile 1975 toccò a lui annunciare a Palazzo Marino la morte di Sergio Ramelli. Un momento emblematico e tragico che Staiti raccontò così nella sua autobiografia , “Confessioni di un fazioso”: «Appena mi fu comunicata la notizia, presi la parola in Consiglio; in un silenzio insolito dissi “Sergio Ramelli è morto”. Applausi. Le mie parole furono sommerse dai festeggiamenti: i dipendenti comunali, presenti in aula per discutere il loro contratto, celebrarono quella morte in modo terribile, agghiacciante. In quel momento ho compreso quanto fosse stata tremenda e profonda la nostra sconfitta di 30 anni prima». Una constatazione amara, amarissima ma vera. Da qui la ricerca costante, forse disordinata ma generosa, di un nuovo percorso politico per la destra, lontano da nostalgie e leaderismi, tatticismi, primitivismi e velleità. Attraverso il Circolo Quarto Tempo, Tom riattivò un circuito culturale importante dialogando con Niccolai, Accame, de Benoist, Tarchi, Faye e tanti altri. Al tempo stesso, s’impegnò a riaprire un confronto con segmenti di società civile e, lentamente, anche con avversari politici non ottusi: in primis, i socialisti craxiani e i radicali. Purtroppo “il piccolo mondo antico” destrista non sempre comprese e capì i tentativi d’apertura di Staiti. Anzi. Per i notabili, l’irrequieto deputato milanese fu e rimase sempre un’anomalia, un corpo estraneo, un nemico interno. Da isolare. Tom ne era conscio , ma se ne fregava. Per lui la politica era una passione viscerale, non un ascensore sociale, un ripiego. Al piccolo cabotaggio — mesti “ranci camerateschi”, fumosi paroloni retorici e solidi interessi privati — preferiva le belle donne, i migliori ristoranti, i viaggi, i lanci con il paracadute. Un ricordo. Negli Ottanta, in un passaggio ad Ibiza, lo ritrovai nel “privè” della miglior discoteca dell’isola in compagnia di Julio Iglesias, Gigi Rizzi e tante splendide fanciulle. Fu un week end indimenticabile…
Marco Valle