Roma, 4 ago – “Mi dichiaro non colpevole”. Donald Trump si è presentato in tribunale, a Washington, durante l’udienza in cui è stato formalmente incriminato per la terza volta in pochi mesi. E non ha usato giri di parole, affermando di non avere alcuna colpa e respingendo di conseguenza le accuse di cospirazione e intralcio alla giustizia emesse nei suoi confronti. No, l’ex presidente Usa proprio non ci sta a passare per criminale. Sostiene di non aver mai tentato di sovvertire il risultato delle elezioni del 2020 e di non aver spinto all’assalto del Congresso i suoi sostenitori, in quell’ormai celebre 6 gennaio 2021.
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Trump si presenta in tribunale e attacca Biden
“Contro di me persecuzione, giorno triste per l’America“, ha tuonato Trump. “È un giorno triste per l’America. Questa è una persecuzione”, ha insistito il tycoon, prima di di salire a bordo del suo aereo privato e lasciare la capitale Usa. “Non sono in grado di battermi, quindi mi incriminano e mi perseguitano”, ha poi precisato.
Trump punta il dito in particolare contro il suo avversario politico: “Sono stato arrestato da Biden perché sono in testa” nei sondaggi. E ancora, sul suo social Truth, ha di nuovo attaccato duramente l’attuale leader della Casa Bianca: “Nonostante il fatto che sono dovuto andare in una Washington sporca, decadente e molto pericolosa e che poi sono stato arrestato dal mio avversario politico, il ‘corrotto Joe Biden’, che sta perdendo con me nei sondaggi, è stata una buona giornata!”. L’ex presidente statunitense appare insomma convinto di poter battere l’avversario dem alle elezioni del 2024, malgrado i processi in corsi e le probabili condanne.
La prossima udienza è stata fissata per il 28 agosto dal magistrato che ha presieduto all’udienza preliminare. Il giudice ha, al contempo, imposto a Trump di non discutere con nessuno che potrebbe essere considerato un testimone dei fatti relativi al caso.
Alessandro Della Guglia