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Ue, tagliate le stime di crescita per Italia ed Eurozona

by Aurelio Del Monte
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Gentiloni quirinale

Roma, 16 feb – Che l’Ue sia un fallimento economico è poco discutibile, al netto dello “sfruttamento tedesco” (peraltro, in via di esaurimento negli ultimi anni) della situazione. Ora, come riporta l’Ansa, da Bruxelles certiificano il trend anche per il 2024: stime di crescita in calo sia per l’Italia che, in generale, per l’Eurozona

Ue, stime in calo per Italia ed Eurozona

Si parla di “stagnazione di fine 2023”, e di “debole slancio di inizio ’24”, salvo poi dover ammettere che le stime della Commissione europea per il 2024 siano logicamente al ribasso, anche se ci si aspetta una graduale accelerazione nel corso dell’anno. Il commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni parla di “nostra responsabilità” (loro) quella di realizzare “una crescita sostenuta e sostenibile”. Un gioco di parole perfino difficile da comprendere. Poi prosegue sosttolineando come “l’incertezza rimane eccezionalmente elevata” per le “prolungate tensioni geopolitiche” oltre al “rischio di un ulteriore ampliamento della crisi in Medio Oriente”. Secondo Gentiloni, l’Italia è “nella media europea e quindi può aver fiducia”, ma “è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”.

Crisi affrontate con strumenti inesistenti

L’incapacità o mancanza di volontà di investire nell’economia (a meno che non ci siano consistenti prestiti in grado di indebitare ulteriormente i conti, sia chiaro) da parte dell’Ue si è palesata molto negli ultimi anni. Sia con l’emergenza Covid che con le presunte difese ai tetti dell’indemoniato prezzo del gas nel 2022 (quando, a fine anno, si raggiunse l’accordo per il price cap a un prezzo elevatissimo, ben superiore a quello di mercato calato consistentemente anche nei primi mesi del 2023), si è mostrata l’impossibilità di tamponare qualsiasi forma di crisi economica. Da questo punto di vista le parole di Gentiloni sono pura teoria che, nella pratica, non hanno mai avuto un reale attuazione. Italia ed Eurozona continueranno a calare o a crescere di percentuali sempre più risibili. E l’indecisione della Bce sui tassi (aumentati a dismisura lo scorso anno e sui quali ancora non si decide per un taglio) è forse l’aspetto simbolicamente più preoccupante.

Aurelio Del Monte

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