Roma, 23 ago- Una bellissima frase di Ezra Pound termina così: “il sentire unisce”. E quello che sta facendo Lorenzo Insigne con il suo Napoli ne è la conferma. Nativo di Napoli, rappresenta il sentire la maglia, l’attaccamento alla propria Terra e alle proprie radici: insomma una sorta di emblema della napoletanità, capace di unire attorno alla squadra di Sarri un intero popolo, quello partenopeo, che sente il calcio in maniera particolare. Ieri sera ha messo il sigillo definitivo- se mai ce ne fosse stato bisogno- sul passaggio del turno preliminare in terra francese, in quella Nizza città natale di Garibaldi.
Dopo il vantaggio iniziale di Callejón, è arrivato l’ennesimo gol di Lorenzo il Magnifico che ha permesso al Napoli di chiudere con lo stesso risultato del San Paolo: un 2-0 che non ammette repliche. Un passaggio del turno nemmeno troppo scontato vista la figuraccia della Roma di un anno fa, quando i giallorossi vennero eliminati malamente dal Porto. Avere un Insigne così – con tutto il rispetto per altri fenomeni come Hamsik o Mertens – facilita tutto. Dalla Champions possiamo tornare in Italia, a Verona per la precisione, dove sabato sera il gol del raddoppio azzurro di Milik – la partita è poi terminata per 1-3 a favore del Napoli – è frutto di un’azione di contropiede, eccellenza calcistica italiana, condotta magistralmente da Lorenzo Insigne da Napoli.
Settanta metri in velocità, velocità che gonfia il cuore, pennellata d’esterno che arriva a Milik che insacca in corsa e strada spianata per la squadra di Sarri in un campo ostico come il Bentegodi di Verona. Anche l’ostacolo Nizza è stato superato e domani il Napoli, insieme a Roma e Juve, conoscerà le avversarie del girone in seguito all’attesissimo sorteggio che vede i giallorossi e gli stessi azzurri in terza fascia. Ma il Napoli adesso ha un Insigne in più, un giocatore di primissimo livello, sempre più trascinatore degli azzurri.
Giacomo Bianchini
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