Lecce, 24 giu – La vicenda della Xylella Fastidiosa, il batterio che in teoria dovrebbe decimare gli ulivi pugliesi, continua a dividere il fronte degli esperti. A rinnovare il fuoco della polemica, questa volta, è intervenuto uno dei guru dell’ambientalismo europeo: l’eurodeputato francese dei Verdi, José Bové. Il sessantaduenne originario dell’Aquitania, esponente del movimento No global e portavoce della comunità internazionale ecologista Via Campesina, è giunto nel Salento per sponsorizzare una delle teorie proposte come soluzione al contrasto della Xylella, in altre parole la pratica dell’innesto di cultivar resistenti al batterio su piante già colpite da disseccamento.
Nonostante la tecnica dell’innesto sia perfettamente compatibile con le pratiche agricole biologiche, e il suo utilizzo perpetrato nei secoli, la presenza di Bové ha acceso un vespaio di polemiche. Fra le prime a intervenire pubblicamente Antonia Battaglia, esponente di Peacelink e attivista della prima ora nella lotta alla speculazione avviata attorno alla diffusione del Disseccamento rapido dell’ulivo. Sulla sua pagina facebook la Battaglia scriveva “José Bové, che ho incontrato di recente, per Peacelink e Spazi Popolari, in un lungo ed articolato meeting sulla questione Xylella e con il Gabinetto del quale ho mantenuto scambi di informazioni e di studi, ha ben accettato il nostro invito a venire nel Salento, peccato però che non ci abbia avvisati e non abbia riposto alle nostre richiese di incontro anche in loco! Sono attonita da questo comportamento. Vuole avallare la tesi dei negazionisti della scienza, dei negazionisti della ricerca e di coloro che non vogliono accettare il successo delle sperimentazioni? Ringrazio José Bové per la grande coerenza”.
Bové, quindi, additato come voltagabbana e traditore della causa ambientalista, o quantomeno delle tesi perorate a Bruxelles tramite l’impegno e la documentazione continuamente aggiornata di Peacelink. E’ un fatto, però, che lo stesso esponente dei Verdi europei già nel mese di aprile avesse annunciato, nel corso di un convegno in Corsica, di recarsi nel Salento per visionare personalmente il fenomeno. Tale promessa venne rivolta al presidente della Cooperativa Acli di Racale (Lecce), Enzo Manni, uno dei coordinatori del comitato di produttori La voce dell’Ulivo, un soggetto attivo nella lotta alla Xylella appoggiato da Coldiretti e in aperto contrasto con altre associazioni e coordinamenti spontanei salentini.
Lo stesso Bové, interpellato dalla stampa locale, ha finito col definire “degli idioti” gli attivisti che negano il potenziale distruttivo del batterio. Una presa di posizione estremamente forte che non solo sposa i toni accesi di chi lo ha ospitato, ma che risulta essere un’accusa, neanche tanto velata, alla stessa Antonia Battaglia e, di conseguenza, al lavoro svolto da Peacelink. La pietra nello stagno è stata gettata a Lecce ma l’acqua sarà torbida fino a Bruxelles.
Francesco Pezzuto