Roma, 15 apr – Prima metร degli anni โ90, periodo di cambiamenti. Sconvolgimenti geopolitici che coinvolgono Jugoslavia, Cecoslovacchia, Germania Orientale e Urss costringono la rappresentante delle federazioni calcistiche europee – lโUefa – a modificare storiche formule alla base delle competizioni continentali dalla stessa organizzate.
Dal 1994 la Coppa Uefa viene ampliata nel numero di partecipanti con un turno preliminare riservato alle compagini piรน deboli. A trionfare lโanno precedente รจ stata lโInter, inserita nella griglia dei trentaduesimi in via del tutto eccezionale proprio come detentrice. I nerazzurri avranno vita corta: sarร lโAston Villa a eliminare subito la Beneamata.
Leggermente meglio Napoli e Lazio: i partenopei si fermano agli ottavi, i capitolini ai quarti, cadendo rispettivamente al cospetto delle tedesche Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund. A farsi largo sono al contrario Juveย e Parma.
Una sfida su 3 fronti
Sono proprio torinesi ed emiliani a dominare – in tutti i sensi – la stagione. Dopo quasi un decennio lo scudetto torna sotto lโombra bianconera della Mole: a insidiare Vialli e soci, in particolare nelle prime battute del campionato, รจ proprio lโambizioso gruppo di Nevio Scala. Gialloblu che si devono inchinare al cospetto di Madama anche in Coppa Italia, in quanto Ravanelli e un inaspettato Porrini (il difensore va a segno in entrambe le finali) regalano il nono trofeo alla bacheca sabauda. I conti in Serie A vengono chiusi matematicamente il 21 maggio, giornata dello scontro diretto, il secondo trofeo nazionale invece รจ assegnato a giugno.
Parma e Juve, il cammino delle finaliste
Eโ una Juve profondamente rinnovata, forse piรน nella stanza dei bottoni – alla gestione Boniperti succede la Triade: Moggi, Giraudo e il โritornoโ di Bettega – che in campo, dove comunque Marcello Lippi si presenta con lโintenzione dichiarata di aprire un nuovo ciclo. La campagna europea perรฒ non parte nel migliore dei modi: sconfitta 3-2 a Sofia, ribaltato in uno 0-3 a tavolino per il tesseramento irregolare di un giocatore del CSKA. Al ritorno ci penserร Penna Bianca, autore di una cinquina. Eโ sempre lโelegante centravanti a propiziare le vittoria sul Maritimo, a cui seguono le affermazioni ai danni dellโAdmira Wacker. Quarti e semifinali fanno versare lacrime amare a quelle tedesche che pochi mesi prima hanno giustiziato Napoli e Lazio.
Il Parma – almeno fino a marzo – fatica, ma tiene il passo: Vitesse, Bilbao e Odense fanno sudare i ducali, i quali hanno pochi problemi solo nei sedicesimi contro gli svedesi dellโAIK. Uomini capitanati da Minotti che al penultimo atto imitano la connazionale e rispediscono al mittente – con un doppio successo – le teutoniche mire espansionistiche del Bayer Leverkusen.
I gol dellโex: ci pensa (lโaltro) Baggio
Maggio รจ il mese del (primo) giudizio. La finale dโandata si apre col botto: neanche 5โ di gioco, Zola premia lโinserimento di Baggio che sbuca alle spalle della retroguardia juventina e trafigge un Rampulla in uscita. Tutti si aspettano una giocata dal Divin Codino, ma sarร proprio quel gol-lampo del quasi omonimo Dino – passato in estate dalla Vecchia Signora alla corte emiliana – a decidere la gara del Tardini. Per una scelta dettata da questioni di capienza il ritorno si gioca al Meazza, la sera รจ quella del 17 maggio. Lโaria tesa si incendia al quarto dโora, quando Couto a metร campo – senza tanti complimenti – stende Ravanelli: il nervosismo sale, la gara si accende e Vialli alla mezzโora, con un potente sinistro, fa 1-0. A inizio ripresa Torricelli potrebbe raddoppiare ma Bucci salva ed รจ ancora (lโaltro) Baggio – di testa, su suggerimento di Mussi – a far pendere la bilancia verso i gialloblu. Nonostante lโassalto gobbo, non ci si schioderร piรน dallโ1-1: la provinciale rampante puรฒ alzare al cielo la sua prima Coppa Uefa.
Eโ la nostra sesta affermazione in soli 7 anni, alle quali vanno aggiunti altri 5 titoli continentali – tra Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni – e, considerando tutte le competizioni, 9 finali perse. Il perchรฉ lo troviamo anche nei tabellini: un calcio decisamente piรน italiano, un calcio vincente.
Marco Battistini