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Correva l’anno 1995: anche in Europa รจ solo Parma-Juve

by Marco Battistini
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parma juve, 1995

Roma, 15 apr – Prima metร  degli anni โ€˜90, periodo di cambiamenti. Sconvolgimenti geopolitici che coinvolgono Jugoslavia, Cecoslovacchia, Germania Orientale e Urss costringono la rappresentante delle federazioni calcistiche europee – lโ€™Uefa – a modificare storiche formule alla base delle competizioni continentali dalla stessa organizzate.

Dal 1994 la Coppa Uefa viene ampliata nel numero di partecipanti con un turno preliminare riservato alle compagini piรน deboli. A trionfare lโ€™anno precedente รจ stata lโ€™Inter, inserita nella griglia dei trentaduesimi in via del tutto eccezionale proprio come detentrice. I nerazzurri avranno vita corta: sarร  lโ€™Aston Villa a eliminare subito la Beneamata.

Leggermente meglio Napoli e Lazio: i partenopei si fermano agli ottavi, i capitolini ai quarti, cadendo rispettivamente al cospetto delle tedesche Eintracht Francoforte e Borussia Dortmund. A farsi largo sono al contrario Juveย e Parma.

Una sfida su 3 fronti

Sono proprio torinesi ed emiliani a dominare – in tutti i sensi – la stagione. Dopo quasi un decennio lo scudetto torna sotto lโ€™ombra bianconera della Mole: a insidiare Vialli e soci, in particolare nelle prime battute del campionato, รจ proprio lโ€™ambizioso gruppo di Nevio Scala. Gialloblu che si devono inchinare al cospetto di Madama anche in Coppa Italia, in quanto Ravanelli e un inaspettato Porrini (il difensore va a segno in entrambe le finali) regalano il nono trofeo alla bacheca sabauda. I conti in Serie A vengono chiusi matematicamente il 21 maggio, giornata dello scontro diretto, il secondo trofeo nazionale invece รจ assegnato a giugno.

Parma e Juve, il cammino delle finaliste

Eโ€™ una Juve profondamente rinnovata, forse piรน nella stanza dei bottoni – alla gestione Boniperti succede la Triade: Moggi, Giraudo e il โ€œritornoโ€ di Bettega – che in campo, dove comunque Marcello Lippi si presenta con lโ€™intenzione dichiarata di aprire un nuovo ciclo. La campagna europea perรฒ non parte nel migliore dei modi: sconfitta 3-2 a Sofia, ribaltato in uno 0-3 a tavolino per il tesseramento irregolare di un giocatore del CSKA. Al ritorno ci penserร  Penna Bianca, autore di una cinquina. Eโ€™ sempre lโ€™elegante centravanti a propiziare le vittoria sul Maritimo, a cui seguono le affermazioni ai danni dellโ€™Admira Wacker. Quarti e semifinali fanno versare lacrime amare a quelle tedesche che pochi mesi prima hanno giustiziato Napoli e Lazio.

Il Parma – almeno fino a marzo – fatica, ma tiene il passo: Vitesse, Bilbao e Odense fanno sudare i ducali, i quali hanno pochi problemi solo nei sedicesimi contro gli svedesi dellโ€™AIK. Uomini capitanati da Minotti che al penultimo atto imitano la connazionale e rispediscono al mittente – con un doppio successo – le teutoniche mire espansionistiche del Bayer Leverkusen.

I gol dellโ€™ex: ci pensa (lโ€™altro) Baggio

Maggio รจ il mese del (primo) giudizio. La finale dโ€™andata si apre col botto: neanche 5โ€™ di gioco, Zola premia lโ€™inserimento di Baggio che sbuca alle spalle della retroguardia juventina e trafigge un Rampulla in uscita. Tutti si aspettano una giocata dal Divin Codino, ma sarร  proprio quel gol-lampo del quasi omonimo Dino – passato in estate dalla Vecchia Signora alla corte emiliana – a decidere la gara del Tardini. Per una scelta dettata da questioni di capienza il ritorno si gioca al Meazza, la sera รจ quella del 17 maggio. Lโ€™aria tesa si incendia al quarto dโ€™ora, quando Couto a metร  campo – senza tanti complimenti – stende Ravanelli: il nervosismo sale, la gara si accende e Vialli alla mezzโ€™ora, con un potente sinistro, fa 1-0. A inizio ripresa Torricelli potrebbe raddoppiare ma Bucci salva ed รจ ancora (lโ€™altro) Baggio di testa, su suggerimento di Mussi – a far pendere la bilancia verso i gialloblu. Nonostante lโ€™assalto gobbo, non ci si schioderร  piรน dallโ€™1-1: la provinciale rampante puรฒ alzare al cielo la sua prima Coppa Uefa.

Eโ€™ la nostra sesta affermazione in soli 7 anni, alle quali vanno aggiunti altri 5 titoli continentali – tra Coppa delle Coppe e Coppa dei Campioni – e, considerando tutte le competizioni, 9 finali perse. Il perchรฉ lo troviamo anche nei tabellini: un calcio decisamente piรน italiano, un calcio vincente.

Marco Battistini

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