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Acca Larenzia, l’odio della sinistra infanga il ricordo. Schlein: “Sciogliete le organizzazioni”

by Andrea Grieco
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Acca Larenzia

Roma, 8 gen – Neanche davanti al ricordo di tre giovani ragazzi uccisi si tacciono le sterili polemiche scoppiate all’indomani dell’anniversario della strage di Acca Larenzia. Una data, quella del 7 gennaio, che meriterebbe solamente il silenzio da parte di coloro che nulla hanno a che fare con la tradizione storica e politica di chi, ogni anno dal 1978 ad oggi, si ritrova nel piazzale antistante la storica sede romana per commemorare il sacrificio di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi dal piombo rosso e da quello dello Stato. 

Il ricordo di Acca Larenzia infangato dalla sinistra

Invece, i vari esponenti dell’opposizione tra cui il segretario del Partito democratico Elly Schlein e il leader di Azione Carlo Calenda, oltre ai vari giornalai prezzolati come il solito Paolo Berizzi, non hanno perso tempo per infangare il sacro ricordo di queste giovani vite spezzate dall’odio politico antifascista solamente per meri calcoli politici. Oltre alla cerimonia “istituzionale”, alla quale ha preso parte anche il presidente della Regione Lazio Rocca, la sera stessa si è svolta la reale commemorazione da parte di migliaia di militanti, i quali hanno scandito in una sola voce il “Presente” per i martiri di Acca Larenzia. La sinistra ha immediatamente gridato al solito pericolo fascismo e rigurgitato la peggio bile sul ricordo di chi, nel fiore della propria giovinezza, è caduto per difendere un’idea.

Odio per il sacro e la solita denuncia al fascismo

Le uscite dei vari leader dell’opposizione mostrano l’aridità politica di chi non conosce il rispetto per uno dei fatti di sangue più cruenti degli anni di piombo. “Presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile”, così la Schlein, la quale ha aggiunto la volontà di sciogliere le cosiddette organizzazioni neofasciste come scritto nella Costituzione. “Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea“, ha detto invece Calenda non riuscendo, anche lui, a tenere il silenzio di fronte ad una tale ricorrenza. L’odio e il risentimento di questi personaggi lasciano il tempo che trovano, sentimenti che non riusciranno mai nemmeno a scalfire l’enorme grido che si eleverà, per sempre, ogni 7 gennaio da quella piazza.

Andrea Grieco

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