Roma, 20 lug – I brutti e cattivi all’opposizione di governo, i sovranisti e i sostenitori del pensiero libero non sono gli unici finiti nel mirino di Shinigami Eyes, l’estensione di Google che colora di rosso i siti e i profili social di chi osteggia le istanze Lgbt: stamattina, infatti, a subire il marchio dalla lettera scarlatta da parte dei gendarmi arcobaleno è toccato anche all’account Twitter del Santo Padre in persona. Il suo nome, ora, per chi naviga con l’estensione accesa, figura scritto in una bella tonalità amaranto – al pari di Salvini, Meloni, Sgarbi e del Primato Nazionale. Non solo: persino il sito della Santa Sede è finito nella lista di proscrizione Lgbt, al pari di un Vittorio Feltri qualsiasi. Provare l’estensione per credere.
Che destino beffardo, quello di Bergoglio. Il Papa progressista per eccellenza travolto dal suo stesso cavallo di battaglia, accusato di transfobia e messo dietro la lavagna web
Cristina Gauri
4 comments
Bergoglio omofobo ?
Ma no.
Si sono sbagliati.
Fra qualche giorno gli chiederanno scusa.
NOI non ci si piega, specie ad una sparuta minoranza, benché istericamente chiassosa. Se fosse così naturale la fluidità di genere o orientamento, o come piffero lo definiscono, ci saremmo già estinti da un pezzo: il disegno é palesemente tutt’altro! Poi ognuno, con sobrietà e rispetto per il prossimo, può grattarsi come più gli gusta…
esattamente !!! si facciano tranquillamente gli affari loro ma la smettano di puntare il dito che ormai non frega niente a nessuno della loro deviazione sessuale …. se si sentono diversi è un problema loro facciano terapia ….;-))
Cosa c’e’ di male se due uomini si amano a vicenda e la notte fanno l’amore inculandosi dopo aver adottato un bambino .Si amano