Roma, 19 nov – “L’unica cosa che ci può mettere al sicuro è l’obbligo vaccinale“: ne è convinto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. “Purtroppo abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. Credo che il green pass era lo strumento che in quel momento potevamo utilizzare. Però l’unica cosa che ci può mettere al sicuro è l’obbligo vaccinale”, sostiene il numero uno degli industriali, interpellato a margine dell’assemblea di Confindustria Firenze. Insomma anche Bonomi tiene conto solo dell’aumento dei contagi e non del fatto che le terapie intensive siano quasi vuote.
Bonomi vuole l’obbligo vaccinale: “Non ci possiamo permettere di bloccarci”
Il numero uno degli industriali non teme di essere impopolare e guarda all’Austria, che ha introdotto l’obbligo vaccinale a partire da febbraio. “E’ un percorso che dobbiamo avere il coraggio di fare con una riflessione seria. Purtroppo i dati che arrivano dal Nord Europa sono preoccupanti, dall’Est Europa pure. Noi non ci possiamo permettere di bloccarci. Peraltro con un’economia come la nostra, che è basata sulla trasformazione e, quindi, basata sull’export e quest’anno forse faremo il record di 500 miliardi”. Insomma per il presidente di Confindustria il vaccino obbligatorio servirebbe per salvare l’economia.
Per Confindustria la ripresa economica va messa al sicuro
Restando sul fronte della ripresa economica, Bonomi ritiene che con la legge di Bilancio arrivano “segnali positivi che dimostrano che parlando insieme si possono migliorare” i provvedimenti necessari. “Noi abbiamo fatto alcuni rilievi su alcuni provvedimenti, non solo della legge di bilancio ma anche della delega fiscale. Ho accolto con favore l’osservazione del ministro Giorgetti, in particolare sul patent box, che ha detto che va rivisto perché così come è stato formulato sarebbe un grandissimo errore”, sottolinea il numero uno degli industriali. Inoltre, prosegue, “sul decreto Infrastrutture, per la parte dei trasporti eccezionali, anche qui si è detto che si vuole intervenire per rimediare all’errore che si è fatto”.
Verso obbligo per chi lavora a contatto con il pubblico
Ma tornando all’obbligo vaccinale, in Italia il governo ha preferito puntare sull’obbligo di green pass per andare a lavoro. Un obbligo vaccinale indiretto, quindi. Ma il vaccino obbligatorio è previsto per alcune categorie professionali, come gli operatori sanitari. In tal senso, il governo sta ragionando se estendere o meno tale obbligo ai lavoratori esposti al pubblico. Terza dose compresa, ovviamente. “Non escludo di poter fare una riflessione e valutare se è opportuno introdurre l’obbligo per altre categorie che hanno un contatto costante con il pubblico, le forze dell’ordine, coloro che operano nella grande distribuzione”. Così il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ai microfoni di Radio anch’io su Rai Radio 1.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
Ecco un altro che si crede esperto perchè magari ha visto 2 telegiornali.Siamo diventati la patria dell’ ignoranza totale dovuta alla mancanza di spirito critico che i poteri forti contrastano in ogni modo per avere il potere totale su greggi inconsci.E si riempiono la bocca della parola scienza quando la vera scienza viene dalla verifica e dal raffronto delle conoscenze.